In teoria dovrebbe attendere l’ufficializzazione dell’apertura dell’anno Santo straordinario, annunciato da Papa Francesco il 12 marzo scorso, con la consegna e la lettura della Bolla papale che avverra’ nella Basilica Vaticana sabato prossimo 11 aprile.
In realta’ il sindaco di Roma, Ignazio Marino, consapevole delle condizioni di degrado in cui versa la citta’ che allo stato attuale non potrebbe sopportare l’arrivo di qualche milione di pellegrini, ha gia’ messo le mani avanti: servono 300 milioni per colmare le buche/voragini nelle strade carrabili (sarebbe per il Campidoglio la “manutenzione straordinaria”), per migliorare le linee metropolitane e potenziare servizi indispensabili come quelli erogati dall’azienda trasporti pubblici, Atac, e da quella che si occupa della raccolta dei rifiuti, Ama. Per avviare i cantieri, anche se poi le ditte incaricate per essere pagate dovranno tirare il collo ben oltre i 60 giorni stabiliti dalla legge (decreti lgs 192/2012 che recepisce direttiva Ue 2011/7), serve denaro contante nelle casse comunali. Sembra che con 300 milioni di contributi del governo il sindaco Marino possa acquietare il suo stato d’ansia da prestazione.
Ma i primi segnali del dialogo Campidoglio-Palazzo Chigi per la verità, non sono entusiasmanti. Il secondo ha assicurato i 110 milioni annui per gli extra costi di Roma Capitale, ma contemporaneamente il Comune ne conta altrettanti in meno, tra tagli al fondo di solidarietà dei Comuni e soldi necessari per il trasporto pubblico locale. Motivo per cui il Primo Cittadino trapiantologo sta cercando una ‘santa alleanza’ con i sindaci di altre citta’. Al momento sono in lizza Firenze con Dario Nardella, e Napoli con Luigi De Magistris.
Il Campidoglio, dunque, chiede contributi una tantum dello Stato per le spese straordinarie del futuro Giubileo che si aprira’ a dicembre prossimo e si concludera’ nel novembre 2016. Mettere in moto la macchina organizzativa, è vero, non è semplice. E la Capitale, al contrario di quel che afferma Marino non è affatto pronta ad affrontare questo evento mondiale.
“L’organizzazione richiede soprattutto cervello – aveva dichiarato ‘a caldo’ Marino, subito dopo l’annuncio straordinario -. Più cervello che soldi“. Evidentemente il sindaco di Roma, fatti i primi conti, ci ha già ripensato.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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