Al via il World Economic forum, e l’Oxfam lancia l’allarme: troppo divario tra ricchi e poveri. La crescita al primo posto nell’agenda di Davos.
Pochi miliardari ricchi quanto metà della popolazione mondiale. Un divario enorme, che cresce sempre di più e che va contrastato. A lanciare l’allarme è l’organizzazione umanitaria Oxfam, alla vigilia del Davos forum che sta per prendere il via in Svizzera e che ha al centro della sua agenda proprio il tema della crescita economica mondiale.
Dal 22 al 25 gennaio, oltre 2.500 delegati da tutto il mondo, e tra loro 40 capi di Stato e di Governo (dal primo ministro italiano Enrico Letta a quello giapponese Shinzo Abe), il presidente della Bce, Mario Draghi, il direttore del Fmi, Christine Lagarde, oltre a banchieri centrali e ministri degli esteri, si confronteranno sul tema scelto per l’edizione 2014 del World Economic Forum: Rimodellare il mondo: conseguenze per società, politica ed economia.
Obiettivo ambizioso ma raggiungibile, forse.
Un punto fermo nelle idee del fondatore del forum annuale, Klaus Schwab, é proprio la lotta contro la povertà e la disuguaglianza sociale: non a caso uno dei pochi studi anticipati nei giorni scorsi tra quelli che verranno presentati a Davos, parla proprio della minaccia rappresentata dal crescente divario fra fasce ricche e povere della popolazione.
Il calcolo fatto dalla Oxfam è impressionante. Appena 85 persone, gli 85 plutocrati (come li definisce un recente studio della giornalista Cynthia Freeland) più ricchi della terra, con un patrimonio complessivo di 1,7 trilioni di dollari, hanno tutti insieme gli stessi soldi della metà più povera della popolazione mondiale, circa 3 miliardi e mezzo di persone.
Proviamo a immaginare i due piatti della bilancia: su uno sono posati comodamente 85 miliardari, gente come Carlos Slim, Bill Gates, Warren Buffett, Larry Page; sull’altro c’è una folla straripante di 3 miliardi e mezzo di esseri umani. Di calcoli la Oxfam ne offre anche un altro: l’1 per cento della popolazione mondiale possiede collettivamente 110 trilioni di dollari, pari a metà della ricchezza mondiale. Il rapporto Oxfam è corredato da una serie di studi-paese. Lo studio sull’Italia, curato dal policy advisor di Oxfam Italia Francesco Petrelli e posto in appendice al rapporto generale, evidenzia come anche nel nostro Paese le politiche di austerity abbiano inciso in modo negativo sui livelli di povertà e disuguaglianza.
Certo é che le disparità tra ricchi e poveri sono sempre esistite, da che mondo é mondo, il capitalismo le ha accentuate, ma negli ultimi 20 anni il gap ha avuto un’accelerazione senza precedenti. Ed è questo a preoccupare la Oxfam.
In tutto il mondo, Oxfam Italia lavora per contrastare l’ingiustizia della povertà. La nostra esperienza ci dimostra che la povertà non è un dato di fatto, ma che è spesso causata e perpetrata da politiche inadeguate ad affrontarla. Per questo crediamo anche nel nostro Paese sia necessario adottare misure di stimolo alla crescita e di sostegno a servizi educativi e a politiche attive per il lavoro per contrastare la caduta di sempre più italiani nella trappola della povertà, e combattere la disoccupazione giovanile, vera piaga del nostro paese, recuperando risorse attraverso una decisa lotta all’evasione e all’elusione fiscale, anche in linea con le decisioni assunte al recente G20 e in Europa”, dice Francesco Petrelli.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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