La Grecia è al capolinea ed è costretta a scendere. L’Eurogruppo boccia la politica economica ellenica e rifiuta la richiesta del governo greco di estendere l’attuale programma di salvataggio oltre il 30 giugno. Il programma di aiuti internazionali alla Grecia finirà martedì sera, 30 giugno. I negoziati sono dunque falliti, ma la colpa è da addebitare proprio al Paese richiedente che, respingendo la proposta delle istituzioni e indicendo un referendum, ha deciso di interrompere unilateralmente la contrattazione con i creditori.
“Il popolo greco sopravviverà”, ha dichiarato il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Francois Hollande, secondo quanto riferiscono alla Reuters fonti del governo di Atene. “Il valore sommo è la democrazia”, avrebbe aggiunto Tsipras.
Secondo il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, al termine dell’Eurogruppo, che ha appena ripreso i lavori senza di lui, la decisione dell’Eurogruppo di non accettare la richiesta di Atene di estendere il programma di aiuti per alcune settimane, in modo da consentire alla Grecia di tenere il referendum sulle proposte dei creditori, “danneggia la credibilità dell’Eurogruppo e il danno potrebbe essere permanente”. “Ho spiegato ai colleghi dell’Eurozona perchè non potevamo accettare le proposte”, ha aggiunto il ministro, “i termini dell’accordo erano recessivi, i numeri dei finanziamenti non tornavano e non c’erano elementi che suggerissero che il piano avrebbe posto fine alla crisi”. Il mandato elettorale che ha ottenuto il governo Tsipras, con il 36% dei voti al partito Syriza, non basta a prendere una decisione importante come quella di accettare le condizioni proposte ad Atene dai suoi creditori: e’ quello che il ministro delle Finanze Jannis Varoufakis ha spiegato ai partner dell’Eurogruppo chiedendo un’estensione del programma di aiuti fino al referendum. “Si trattava di pochi giorni poche settimane – ha spiegato Varoufakis – ma l’Eurogruppo ha deciso di respingere questa richiesta. Per una decisione del genere ci vuole come minimo il 51%, e questo e’ il motivo del referendum”. Il rifiuto dell’Eurogruppo di concedere alla Grecia un’estensione del programma di aiuti per permettere al popolo greco di esprimersi sulla proposta di accordo è grave e danneggia la credibilità dell’Eurogruppo stesso. “Ho paura che questi danni saranno permanenti”, ha aggiunto Varoufakis.
La riunione a Bruxelles è ripresa senza la Grecia. I 18 ministri delle Finanze – ha detto il presidente dell’Eurogruppo Dijsselblom sono «determinati a fare tutto il necessario per garantire la stabilità e la credibilità dell’Eurozona: proprio di questo discutiamo ora». Però, a questo punto, i ministri delle Finanze dovrebbero anche iniziare a valutare le diverse opzioni in vista del mancato pagamento della scadenza del debito nei confronti dell’Fmi e una possibile crisi di liquidità del sistema bancario greco, i due primi passi verso un default del Paese. Il board della Bce si esprimerà domani, a mercati chiusi.
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