“C’è accordo con i creditori. I negoziati sono terminati, alcuni dettagli rimangono”. Lo ha annunciato questa mattina con un tweet il portavoce del ministero delle Finanze. La Grecia ha dunque raggiunto un accordo con i creditori per il terzo salvataggio del paese dopo una maratona di trattative durata diversi giorni.
L’accordo sugli obiettivi finanziari è un primo passo importante verso un’intesa globale sul terzo pacchetto di aiuti alla Grecia, per un valore di almeno 86 miliardi di euro, che Atene e i suoi creditori stanno negoziando con la Ue, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale nell’ambito del meccanismo europeo di stabilità, da più di due settimane nella capitale greca, e che sperano di raggiungere molto rapidamente, forse nella giornata odierna.
Nel 2015 è stato deciso che il deficit primario della Grecia (saldo di bilancio, esclusi i pagamenti di debito) dovrà essere pari ad almeno lo 0,25% del Pil, mentre l’avanzo primario dovrà salire allo 0,5% del Pil nel 2016 e all’1,75% nel 2017: si tratta di condizioni più favorevoli di quelle imposte prima del referendum del 5 luglio. L’accordo è contenuto in un documento di 27 pagine e 35 “azioni prioritarie” che vanno dalla tassazione dell’industria mercantile alle liberalizzazioni alle esenzioni fiscali per le isole, da eliminare gradualmente. Nel pacchetto di 27 pagine trova spazio anche il rafforzamento del personale dipendente dal dipartimento per i crimini finanziari (Sdoe, l’equivalente della Guardia di Finanza italiana), la graduale abolizione delle pensioni anticipate, l’attuazione delle riforme di mercato sui prodotti proposti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), la deregolamentazione del mercato dell’energia e l’attuazione del programma di privatizzazioni già avviato, la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale.
Il memorandum su cui Atene si sarebbe accordata secondo il sito Ekathimerini, contiene una sostanziale sterzata verso obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato: il surplus primario sarebbe stato fissato allo 0,5% per il 2016 e all’1% per il 2017. Di certo, osservano gli analisti sono previsti “obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato”.
Arriva anche la più volte richiesta eliminazione delle agevolazioni fiscali per le isole, ma partirà dalla fine del 2016.
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