Grecia, Tsipras: tagli da 12 mld

Oggi, forse per la prima volta in maniera concreta, la Grecia presenterà alla Commissione UE un nuovo pacchetto di riforme. È l’estremo tentativo, forse l’ultimo possibile, di evitare l’uscita dal club dell’Euro, il temuto Grexit.

Secondo il quotidiano E Kathimerini, il piano permetterà ad Atene di risparmiare 12 miliardi in due anni, e sarebbe frutto della revisione di un primo piano da 8 miliardi.

Intanto il Tesoro greco ha prolungato fino a lunedì prossimo la chiusura delle banche sul territorio nazionale e le altre misure d’emergenza prese per arginare la fuga di liquidità.

Secondo un portavoce della Commissione, la proposta ufficiale arriverà entro “fine giornata”. Il presidente del Consiglio UE Donald Tusk ha riferito su Twitter di aver parlato con il primo ministro Alexis Tsipras, e spera “di ricevere oggi proposte di riforme concrete e realistiche”.

Queste proposte, però, “devono essere accompagnate da una proposta realistica dei creditori sulla sostenibilità del debito” perché tutti ne abbiano a guadagnare, precisa l’ex premier polacco in un tweet successivo. Posizioni simili a quelle espresse ieri dal Direttore operativo FMI Christine Lagarde, che ha definito la ristrutturazione necessaria perché il debito sia sostenibile.

Ad ogni modo, nel pomeriggio il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker vedrà i rappresentanti dei partiti di opposizione greci.

Per ora sul contenuto del documento si possono fare solo ipotesi, anche alla luce degli interventi dei protagonisti nei giorni scorsi, come l’apertura di Tsipras a una riforma delle pensioni.

Il quotidiano finanziario ateniese Naftemporiki ha pubblicato una lista di misure che il governo potrebbe aver deciso di adottare, che secondo la sua stima permettono di raccogliere “da 10 a 12 miliardi”.

Ci sono diverse revisioni al rialzo dell’IVA. Ad esempio la tassazione su prodotti alimentari trasformati, ristoranti, trasporti e alcuni servizi sanitari offerti da privati salirebbe dal 13% al 23%. Raddoppia dal 6,5% al 13% l’IVA sugli hotel, sale dal 10% al 13% quella sui beni di lusso. Salgono anche le imposte sulle società, dal 26% al 28%, mentre rimarrebbe in vigore il regime di agevolazioni fiscali riservato alle regioni insulari.

Nel dossier troverà spazio anche un rapporto sulla situazione dell’economia greca in cui si prende atto che, a fronte di una crescita preventivata dello 0,5%, il PIL si contrarrà del 3% entro la fine dell’anno, soprattutto a causa dei controlli d’emergenza sui movimenti di capitale.

L’agenzia Reuters, citando fonti europee, ha dato nuova credibilità all’ipotesi di una ristrutturazione profonda del sistema bancario nazionale.

Le quattro istituzioni più importanti – National Bank of Greece, Eurobank, Piraeus e Alpha – potrebbero accorparsi in due grandi gruppi, ripercorrendo la traiettoria seguita per contrastare la crisi cipriota del 2012-13. Si può facilmente prevedere che nelle fusioni andranno in fumo diversi posti di lavoro, ma sempre più addetti ai lavori sono convinti che il sistema finanziario greco abbia difetti strutturali insostenibili. e ci sia bisogno prima possibile di una ricapitalizzazione di tutto il complesso.

Le misure adottate la scorsa settimana, con l’obbligo di chiusura e il divieto di prelievi oltre i 60 euro, hanno reso di pubblico dominio i problemi di solvibilità delle banche elleniche e la necessità – e l’urgenza – di una ricapitalizzazione di tutto il sistema.

Secondo la presidente dell’Associazione delle banche greche, Louka Katseli, la liquidità a disposizione degli sportelli basterà fino a lunedì prossimo. Ma sono affermazioni da prendere con il beneficio del dubbio: giorni fa, Katseli aveva detto che i soldi sarebbero bastati solo fino a lunedì scorso, il giorno dopo il referendum sul piano di salvataggio.

Come ricorda Reuters, è stato un risveglio brusco dall’età dell’oro in cui sembrava entrato il sistema bancario greco appena un anno fa. L’escalation della crisi, esponendo gli istituti a rischi di insolvenza decisamente alti, ha tolto loro la competività che sembravano aver riconquistato sui mercati finanziari internazionali, annullando quanto di buono era stato fatto.

F.M.R.

ULTIMI ARTICOLI