Leader of the 5 Stars Movement Beppe Grillo gestures as he speaks during a press conference at the foreign press association in Rome, Thursday, Jan. 23, 2014. (AP Photo/Alessandra Tarantino )
Che differenza fa una boutade in più per un comico pensionato che quando gli spettatori hanno iniziato a ridere meno alle sue battute ha scelto la strada della politica e in questa ha trovato ampio spazio e consenso per inventarne nuove? Il comico è Beppe Grillo, all’anagrafe Giuseppe Piero. Anno di nascita 1948, è un pensionato non di primo pelo, considerati i suoi 71 anni, un anziano come tanti. A meno che non abbia fatto sua la proposta di gerontologi e geriatri che considerato il benessere e la longevità degli italiani ‘senior’ fissa il ‘paletto’ della terza età al compimento dei 75 anni. Per non sentirsi archiviato il comico genovese una decina d’anni fa è sceso in politica e insieme al Casaleggio scomparso ha fondato il movimento dei ‘vaffa’, quello dei Cinque Stelle.
Ma a Beppe continuano a piacere molto le battute ad effetto, tanto da non potersi esimere dal farle anche quando non richiesto. E se qualcuno si alza al mattino invocando “dacci oggi il nostro Grillo quotidiano” (gli iscritti alla piattaforma Rousseau), ecco che ne trova uno ‘caldo’ di giornata. Quello di oggi chiede provocatoriamente: “E se togliessimo il voto agli anziani?”, citando un articolo pubblicato da New Republic nel 1970.
“Ci sono semplicemente troppi elettori anziani e il loro numero sta crescendo. Il voto non dovrebbe essere un privilegio perpetuo, ma una partecipazione al continuo destino della comunità politica, sia nei suoi benefici che nei suoi rischi”, scrive Grillo sul suo blog.
L’idea di togliere il voto agli anziani è correlata al fatto che “una volta raggiunta una certa età, i cittadini saranno meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani, e molto meno propensi a sopportare le conseguenze a lungo termine delle decisioni politiche”. Per questo sarebbe più giusto togliere loro la possibilità di consegnare il proprio parere all’interno di un’urna elettorale “per garantire che il futuro sia modellato da coloro che hanno un reale interesse nel vedere realizzato il proprio disegno sociale. Gli elettori sono, in larga misura, guidati dal proprio interesse personale, e l’affluenza relativamente bassa degli elettori più giovani può essere in parte causata dal sentirsi alienati da un sistema politico gestito da persone che non considerano della loro stessa natura, aggiunge il fondatore dei Cinque Stelle.
Grillo non dà una definizione di anziano. Ma cita due parametri Istat: nel nostro Paese le persone che hanno più di 65 anni, vicine all’età della pensione, o che hanno già smesso di lavorare, sono oggi oltre 13 milioni e mezzo. La classe più numerosa è quella di coloro che hanno tra i 65 e i 69 anni, ma ci sono anche 17.630 centenari. Sempre l’Istat, nel 2015, ha rivelato che dopo i 65 anni 1 persona su 5 non si interessa di politica e non ne parla mai e questa percentuale sale a circa 1 persona su 3 (il 32%) oltre i 75 anni.
In entrambi i casi, comunque sia, anche lo stesso Beppe Grillo rimarrebbe privato del diritto di voto, visto che il padre nobile dei grillini ha 71 anni.
“A me sembra da ricovero», ribatte subito il leader della Lega Matteo Salvini. Che poi rincara: «Magari lo togliamo a chi è stato condannato in via definitiva (riferito a Grillo, ndr). Nei sai qualcosa? Poi cosa facciamo? Sterminiamoli, cancelliamoli. Mamma che volgarità, che schifo”.
Più risoluta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che commenta pesantemente l’uscita provocatoria di Grillo sul suo blog e chiede al Capo dello Stato “in qualità di garante della nostra Costituzione, di intervenire in maniera netta contro una proposta che mette in discussione il suffragio universale, ovvero il presupposto della democrazia”. “Grillo non è un cittadino qualsiasi, ma è il capo del partito di maggioranza relativa del Parlamento e il principale azionista del governo. Non è tollerabile liquidare la sua proposta di togliere il diritto di voto agli anziani come il delirio di un folle o la battuta di un comico”, osserva la Meloni. “Siamo davanti ad una posizione politica e come tale deve essere considerata. Fratelli d’Italia chiede al presidente della Repubblica Mattarella, in qualità di garante della nostra Costituzione, di intervenire in maniera netta contro una proposta che mette in discussione il suffragio universale, ovvero il presupposto della democrazia. E mi aspetto una presa di posizione ufficiale anche dal presidente del Consiglio Conte, dal ministro degli Esteri Di Maio e da tutto il M5S. Chi rimane in silenzio è d’accordo con Grillo”, conclude la presidente di FdI.
Il dibattito si è aperto.
A.B.
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