Il Tribunale di Milano salva i tassisti italiani in guerra con la Uber e dichiara quella effettuata attraverso il satellite della società americana “concorrenza sleale”. Le organizzazioni sindacali di tassisti e radiotaxi hanno dunque vinto il ricorso contro la app che a loro giudizio li penalizzava senza pietà. . Tra le possibilità offerte dalla Uber-pop, una lista con le tariffe differenziate per il tipo di macchina, il calcolo del percorso e il pagamento online con Google Wallet oPaypal.
“La mancanza di titoli autorizzativi -si legge nell’ordinanza- da parte degli autisti Uber-Pop, comporta “un effettivo vantaggio concorrenziale” e uno “sviamento di clientela indebito”. “Senza i costi inerenti al servizio taxi”, gli autisti Uber-Pop possono applicare “tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico”. Il giudice Claudio Marangoni ha bloccato la app e ora la multinazionale ha tempo 15 giorni per adeguarsi al provvedimento cautelare.
“E’ una grande vittoria e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti”, afferma Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano.
“Esistono delle regole, delle norme da seguire – ha continuato Gagliardi – non può arrivare una società anche se è un’importante multinazionale a stravolgerle”. Per il sindacalista non è una difesa di categoria ma una tutela per i clienti: “chi finora è salito su un taxi sapeva di avere a che fare con un professionista di questo lavoro. Con noi l’utente e può stare tranquillo, diamo garanzie e sicurezza”.
Il Codacons però la pensa diversamente: per l’associazione di difesa dei consumatori, questa sentenza è invece “un danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta dei cittadini”. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, afferma che la soluzione non dovrebbe essere quella di oscurare una app oggettivamente utile: “Ciò che serve, semmai, è integrare Uber nel mercato italiano rendendolo conforme alle disposizioni vigenti, garantendo legalità e sicurezza”.
“Per tale motivo – continua Rienzi – rivolgiamo oggi un appello al Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, affinché studi le misure necessarie a rendere pienamente legale Uber senza limitazioni medievali alla concorrenza”.
P.M.
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