Poche istruzioni per chi avesse smarrito o sta lì lì per perdere il “Senso”. E’ un’epoca che probabilmente verrà etichettata come “l’età senza memoria”, perché niente e nessuno si prende la responsabilità o il compito di agire o compiere qualcosa che varrà la pena essere ricordato. Sono parole che si leggono sul sito dedicato ai teatri di pietra non appena lo si apre.
Si parla anche di “età senza memoria” in riferimento al tempo attuale. Una riflessione per arrivare a porsi domande del tipo: se amiamo la nostra terra e riteniamo fermamente che vada protetta e tutelata. “Se termini come cultura, patrimonio, tradizione, crescita sostenibile … siano luoghi comuni o argomenti fondamentali, se condivisione, partecipazione e adesione siano qualche cosa di più che una donazione di due euro con sms, se una spiaggia, una montagna o un centro storico significhino ancora emozione o si riducono a una foto da postare su un social network, se è bene e ci da pienezza fare qualcosa insieme ad altri aldilà della pizza in compagnia, se tra le cose inalienabili e non trattabili ci sia anche l’idea di una prospettiva a cui tendere, meno di un ideale ma di più di un cellulare con traffico incluso… Alla fine ci siamo trovati di qua della linea, noi e le nostre risposte e a quel punto che si inizia. Non è questione di chi siano i “buoni e i cattivi” ma semplicemente di capacitarci delle risposte che ci si è dati e mettersi di qua o di là della linea, con un po’ di onestà. E se non siamo noi a porci da qualche parte saranno le nostre azioni, scelte o imprese a collocarci – primanc’ora che il giudizio di altri.
Contandoci quindi: da questa parte troviamo 21 produzioni di teatro, danza e musica, 287 interpreti, 34 organismi di promozione e produzione culturali, 72 imprese di sevizio – tra allestitori, service, tipografi, spedizionieri, 32 amministrazioni in grado di fare scelte, circa 80 funzionari statali e dell’Amministrazione pubblica che non remano contro e fanno il loro dovere, molti singoli – persone, cittadini, giovani che pur non avendo ruolo e competenza specifici – a quelle quattro cinque domande hanno risposto.
Dall’altra chi ci sia o meno non è interessante, comunque sono coloro che hanno deciso di fare di questa vita un momento senza “memoria” e che per giustifacare la propria parassita presenza si producono in impedimenti e zavorre per mortificare ogni impresa e sviluppo.
Per il momento ci dedichiamo all’impresa comune, domani – se c’è tempo – verremmo a cercarvi e non contante sull'”epoca senza Memoria”.
Non è questione di fare grandi monumenti o rivoluzioni , è che non si fa nulla che possa essere germe che poi, in un futuro, possa avere un significato, un senso, una ragione di condivisione o partecipazione e quindi degno di memoria. Scientificamente è provato che la memoria sia prevalentemente influenzata da elementi affettivi – come l’emozione e la motivazione, oltre che da una serie di fattori riguardanti il tipo di informazione da ricordare.
Tutte cose difficili da rilevare nell’attuale in cui l’aspettativa di un futuro (le motivazioni) e la certezza di un passato ( le emozioni) sono state messe al bando da un concretismo da quattro soldi. Per cui “età senza memoria” sembra essere l’..l via da giovedì 4 luglio la XIV edizione dei Teatri di Pietra Lazio, rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e dei siti monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo, ideata da Pentagono produzioni e Circuito danza Lazio in collaborazione con la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma per l’ area di Malborghetto e con la Soprintendenza dell’ Etruria Meridionale per l’ Anfiteatro di Sutri, con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività culturali e della Regione Lazio.
Fino a domenica 28 luglio sono previsti tredici appuntamenti di teatro, teatro musicale e danza interamente dedicati ai temi classici e del Mediteranneo. Numerose le novità di questo stagione che vede accanto a protagonisti più conosciuti come Manuela Mandracchia, Ernesto Lama, Sebastiano Tringali una folta schiera di artisti tra cui sono da segnalare le presenze internazionali di Nigar Hasib e Shamal Amin per ‘ No shadow’ e Ismaila Mbaye e Djibril Gningue per ‘ Orpheus’ di Daniela Giordano.
Si parte giovedi dall’ Arco di Malborghetto – legato all’ imperatore Costantino …in hoc signo vinces… – sulla via Flaminia alle porte di Roma con l’ anteprima nazionale de ‘ L’ oracolo di Delfi’ ilarot-ragedia in forma di teatro musicale ispirata alla sacerdotessa Pizia e all’ indovino Tiresia, protagonisti Ernesto Lama, la cantante siciliana Miriam Palma e Sebastiano Tringali. Le musiche originali eseguite dal vivo di Marcello Fiorini e un coro di danzatori e attori completano una messa in scena ispirata al tema della preveggenza e alla falsità degli oracoli. Replica il giorno dopo, in apertura della manifestazione, all’ Anfiteatro di Sutri.
A seguire un’ altra anteprima (domenica a Malborghetto e il 9 a Sutri) con ‘ Caligola’ dove un doppio Caligola – tutto al femminile interpretato da Valentina Capone e Cinzia Maccagnano – è contrastato dal filosofo Cherea affidato a Sebastiano Tringali. Tra gli interpreti Luna Marongiu, Carlotta Bruni, Rosa Merlino e la giovane Roberta Rosignoli. Le musiche originali sono composte da Lucrezio De Seta.
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