Il comparto edilizio paga il prezzo della crisi

Nel quadro preoccupante per l'economia italiana è il comparto delle costruzioni a pagare il prezzo più pesante della crisi. Nel 2012 il numero di società che sono state protestate ha sfiorato quota 11 mila

ediliziaNel quadro preoccupante per l’economia italiana è il comparto delle costruzioni a pagare il prezzo più pesante della crisi.
Nel 2012 il numero di società che sono state protestate ha sfiorato quota 11 mila, superando abbondantemente non solo i livelli pre-crisi (+80%), ma anche quelli del 2009 (+10%).
La diffusione del fenomeno ha raggiunto livelli allarmanti nella filiera: nel corso dell’anno si sono viste protestare almeno un assegno o una cambiale il 3,4% delle società del settore, un livello pari a circa il doppio di quello che si riscontra nell’industria e nei servizi

Il numero di società protestate è aumentato del 12% nel Centro- Sud – area in cui i livelli negativi del 2009 sono stati superati. Nel Nord Ovest il l’incremento è del 2,6% e nel Nord Est del 1,3%. Nell’ultima parte del 2012 sono incrementati notevolmente i giorni di ritardo nei pagamenti tanto da giungere a un’attesa media di 21,5 giorni.
Hanno saldato in grave ritardo il 7,1% delle imprese prese in analisi, con un forte incremento del fenomeno proprio tra le società edilizie. Segnali non proprio incoraggianti se si aggiungono le difficoltà che il parlamento sta incontrando nel comporre un nuovo governo che si spera agisca in fretta.

E.S.

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