Niente di allarmante dal punto di vista della salute, anche se qualche epidemiologo azzarda il rischio, credibile, essendo stato registrato il primo morto in Europa per il Coronavirus, di una pandemia, ovvero che i contagi si moltiplichino rapidamente in tutto il mondo. Quello di cui ci accingiamo a parlare è invece il virus che ‘infetta’ la manifestazione più cool dedicaa alla moda, Milano fashion Week.
Partita ieri, la manifestazione con le sfilate dedicate alla moda donna che vedono scendere in campo le collezioni autunno inverno 2020-2021, chiuderà i battenti lunedì 24 febbraio. Sono 188 gli appuntamenti in tabellone tra sfilate, party, talk ed eventi che presenteranno al mondo le collezioni donna per l’autunno-inverno 2020-21. Solo che quest’anno l’80 per cento dei buyer e operatori della moda cinese non ci sarà, ha annunciato Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana. Avremo mille persone in meno tra giornalisti, influencer e compratori: è questo l’effetto del Covid-19, il nome scientifico del coronavirus, che blocca i cinesi in Cina, fa chiudere i negozi del lusso, ferma l’economia del fashion.
Grazie alla tecnologia e China, we are with you, l’iniziativa della Cnmi che manderà in streaming sfilate, backstage e interviste agli stilisti è stato creato un ponte con la Cina nel cinquantesimo anniversario delle relazioni con l’Italia. È anche questo un modo per dare visibilità a otto giovani designer cinesi emergenti che esporranno le loro collezioni al Fashion Hub, all’interno del Museo della Permanente.
Gli effetti di questo virus letale partito da Wuhan, che ha causato sino ad oggi più di 2000 morti, oltre 74 mila contagi mentre ad oggi sono 574.418 pazienti a stretto contatto con gli infetti , quindi a rischio, sul sistema moda italiano saranno negativi. Il 2019 ha chiuso con un fatturato di oltre 90 miliardi, in crescita dello 0,8 per cento e trainato dall’export (+6,2 per cento a 71,5 miliardi). Quanto peserà il coronavirus sul primo trimestre 2020? «Prevediamo un calo dell’1,8 per cento, ma molto dipende da quello che succederà nelle prossime settimane», ha dichiarato in conferenza stampa Capasa. Ai giornalisti che l’11 febbraio a Palazzo Vecchio gli chiedevano se tutto stava andando bene alla sua maison fiorentina, Salvatore Ferragamo ha fatto sapere: «Temiamo un calo del fatturato. Ancora non abbiamo fatto una stima esatta, ancora non c’è un mese completo che si possa confrontare con quello dell’anno precedente. Però abbiamo molti punti vendita chiusi in Cina, altri a orario ridotto». E ha continuato: «Abbiamo tante persone che sono a casa in Cina, vengono comunque retribuite e quindi molti costi e pochi ricavi». Oggi abbiamo la prova provata che lo stato di salute della Cina influenza non solo il benessere del mondo, ma il futuro della nostra economia.
Insomma, se fino al 2000 il mercato cinese era una piccola fetta del mercato globale, un misero 2% in termini di vendite, oggi è il Paese in cui si fanno i maggiori profitti secondo una ricerca di Bain & Company: il 35% degli acquisti di beni di lusso (moda, orologi e gioielli) sono stati fatti in Cina o da cinesi in giro per il mondo ed è solo il 2% in meno degli acquisti di Stati Uniti e Europa messi insieme. La Sars è costata 7 miliardi di dollari in perdite al mercato globale delle linee aeree e si suppone che con il Coronavirus andrà anche peggio non solo alle compagnie che volano, ma un po’ a tutti. Per dire. In un giorno qualunque di febbraio Lvmh ha perso in borsa circa il 7%, Kering il 5%, Moncler oltre il 7% e Burberry il 5%. Ed è proprio per questo che i brand del lusso stanno cercando a loro volta di essere parte della soluzione. Il gruppo LVMH di Bernalr Arnaud, oltre 70 marchi tra cui Christian Dior, Bulgari, Fendi, Céline, ha donato 2,3 milioni di dollari alla Croce Rossa cinese per le forniture mediche e Kering (Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga ect) ha versato un milione di dollari alla Croce Rossa di Hubei, la regione più colpita dal virus.
Dalla Farnesina il Sottos.@ivanscalfarotto
a #MilanoFashionWeek “#China We are with you” – “a nome del Governo, vicinanza e sostegno al popolo cinese colpito da #coronavirus. Siamo 2ndo paese per export di moda e beni di lusso in Cina, 1/3 dei consumatori di prodotti del lusso italiano è cinese”
oggi abbiamo la prova che lo stato di salute della Cina influenza non solo il benessere del mondo, ma il futuro della nostra economia.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy