Esattamente ieri sera, 34 minuti dopo la mezzanotte è iniziato il giorno più lungo dell’anno: è scattato infatti il solstizio d’estate che come da tradizione, inagura la stagione estiva. Ahìme, solo astronomica, soprattutto per chi ancora non è andato in ferie e deve ancora destreggiarsi tra il caldo che si fa sempre più acuto e gli impegni di lavoro.
Il solstizio d’estate corrisponde in realtà al momento (non al giorno) in cui inizia la stagione estiva e dura fino al successivo equinozio d’autunno ed è inaugura la giornata con più ore di luce dell’anno, così come il solstizio d’inverno è quello che ne ha di meno.Insieme equinozi (che corrispondono all’inizio dell’autunno e della primavera), i solstizi si spartiscono così le quattro stagioni, sulla base della posizione dellla Terra durante il moto intorno al Sole.
Il giorno del solstizio, cioè quando il piano dell’equatore celeste ed eclittica (il percorso apparente del Sole nel cielo) sono al massimo della loro distanza, non è sempre lo stesso tutti gli anni ma può variare di qualche giorno a causa della diversa durata dell’anno solare rispetto al nostro calendario (che infatti aggiunge un anno bisestile, ogni quattro anni). Durante l’equinozio, succede esattamente il contrario (eclittica ed equatore celeste s’intersecano).
I pagani lo chiamavano Sol Invictus (Sole invitto, fortunato), i romani lo festeggiavano nei Saturnalia (dal 17 a al 23 dicembre): l’illuminazione solare rappresentava un’occasione di festività anche d’inverno (durante il solstizio d’inverno boreale).
La tradizione continua ancora oggi: questa notte a Stonehenge, in Gran Bretagna, migliaia di persone si sono radunate nello storico sito del neolitico, dove si trovano i famosissimi quanto misteriosi centri concentrici di monoliti di 50 tonnellate, orientati astronomicamente. Tra i ruderi del tempo druidico, si è festeggiata l’alba del giorno più lungo dell’anno, con balli, musica e anche sedute di yoga.
A quanto pare però, le pietri di Stonehenge non si trovano più al loro posto originale. A parte un crollo di uno dei triliti nel 1797, vari lavori di restauro necessari al mantenimento del sito, contribuirono a riposizionare il sito così come appare oggi.
Quest’anno, dopo quasi cinquant’anni, il solstizio d’estate ha coinciso con la cosiddetta “strawberry moon” (luna di fragola). L’ultima volta che si è verificata questa singolare coincidenza, è stato nel 1967. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il nome non deriva dal colore del satellite, ma dalla luna piena nel mese di giugno (il mese delle fragole).
P.M.
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