Allerta a Madrid per un possibile secondo caso di contagio per Ebola, secondo quanto ha confermato un portavoce dell’assessorato alla Sanità, citato dall’edizione online di El Mundo. Si tratterebbe, come il primo caso, di un’infermiera dell’ospedale Carlo III. La donna si è messa ieri in contatto con il servizio di emergenza della comunità, per sintomi di febbre. Trasferita nello stesso nosocomio, dove sono stati assistiti i due missionari spagnoli rimpatriati dalla Sierra Leone e poi deceduti, l’infermiera è stata messa in isolamento e sottoposta agli esami per la conferma della diagnosi. Se dovesse confermarsi, si tratterebbe del secondo caso di contagio in Spagna e al di fuori dell’Africa, dopo l’infermiera di 44 anni ricoverata domenica mattina per ebola.
La Commissione Ue, ha riferito un portavoce, “ha inviato una lettera lunedì al ministero della Salute spagnolo per ottenere alcuni chiarimenti” su come sia avvenuto il contagio, nonostante tutte le precauzioni prese. L’infermiera spagnola, 44 enne, aveva curato il missionario spagnolo, Manuel Garcia Viejo, morto il 25 settembre scorso a Madrid dopo aver contratto la malattia in Sierra Leone. Il marito della donna è stato subito messo in quarantena.
Intanto, per prevenire la diffusione di Ebola in Italia, il ministero della Salute italiano ha rafforzato, tramite gli Usmaf, i controlli a bordo delle navi che arrivano nei nostri porti, cosi’ come i controlli negli aeroporti e i controlli sugli immigrati che sbarcano in Italia. Lo ha detto il ministro Beatrice Lorenzin, in audizione in commissione Affari sociali alla Camera.
“Per quanto riguarda gli immigrati – ha precisato Lorenzin – se non è possibile effettuare i controlli a bordo delle navi, si fanno una volta a terra, prima che gli immigrati vengano trasferiti nei centri di prima accoglienza. In Italia abbiamo avuto moltissime segnalazioni di casi sospetti di Ebola ma, fortunatamente, nessuno si è poi rivelato positivo”. “Il fatto che abbiamo ricevuto queste segnalazioni – ha aggiunto Lorenzin – significa che il sistema funziona. Il ministero della Salute sta seguendo con estrema attenzione l’evoluzione dell’epidemia in Africa Occidentale”. “Come Italia, abbiamo chiesto che alle frontiere dell’Unione Europea sia rafforzato il monitoraggio nei confronti dei passeggeri provenienti da paesi extra Ue. Noi non abbiamo voli diretti dalle zone dell’Africa colpite dall’epidemia ma ci sono voli indiretti”, ha proseguito Lorenzin ricordando che le raccomandazioni dell’Oms non prevedono il blocco dei voli. “Abbiamo chiesto un aumento dei fondi nella legge di Stabilita’ da destinare agli Usmaf per aumentare i controlli per quanto riguarda l’Ebola presso porti e aeroporti”, ha sottolineato il il ministro della Salute. C’e’ “l’esigenza di un rafforzamento dei sistemi di controllo”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che “non dobbiamo fare allarmismi ma attuare procedure di sicurezza e informazione”. “La nostra principale criticita’ per quanto riguarda l’Ebola – ha continuato Lorenzin – è l’evacuazione di cooperatori e medici dai Paesi dove stanno prestando opera. L’Italia è uno dei pochissimi Paesi europei in grado di garantire una evacuazione ad alto contenimento biologico”. “Ebola, per come si sta sviluppando, non è soltanto una questione sanitaria ma anche umanitaria con risvolti geopolitici”, ha spiegato ancora Lorenzin davanti alle commissioni di Montecitorio. “In Africa – ha spiegato il ministro -, nelle zone colpite dall’epidemia, si sta morendo più di altre malattie che non a causa dell’Ebola, perché c’è un medico ogni 100mila persone e perché non ci sono le infrastrutture sanitarie e non vengono rispettate le misure di igiene di base. In quei territori – ha precisato – si stanno mangiando i pipistrelli, che sono pericolosissimi perche’ trasmettono il virus. Nella popolazione c’è anche la convinzione che sia lo Stato a diffondere il virus e questo complica molto le cose”.
L’Ebola continua a mietere vittime soprattutto in Africa, dove in Sierra Leone si registra il giorno più nero da quando è esplosa l’epidemia, con 121 morti e 86 nuovi casi in appena 24 ore.
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