Un peso non indifferente potrebbe averlo la scelta del Movimento 5 Stelle: correre da solo, con poche chance di vittoria, oppure presentarsi in coalizione con il PD come in Umbria? Oppure non presentarsi affatto? A sentire la base pentastellata, interpellata dagli istituti EMG e Noto, l’esperimento umbro non andrebbe ripetuto, e il M5S dovrebbe presentarsi da solo. In ogni caso, l’istituto Tecnè ha effettuato tre rilevazioni, ciascuna corrispondente a uno scenario: in tutti e tre i casi, il presidente uscente Nicola Bonaccini (PD) sarebbe in lieve vantaggio sulla candidata della Lega, Lucia Borgonzoni. Le differenze stanno tutte nel margine: la sfida sarebbe più aperta se il M5S presentasse un suo candidato, mentre vincerebbe di 4 punti se il Movimento entrasse nella coalizione che lo sostiene – o non si presentasse affatto. Un’altra rilevazione, realizzata da EMG per il Quotidiano Nazionale, vede anch’essa Bonaccini in netto vantaggio sulla Borgonzoni in termini di notorietà presso gli elettori della Regione o dell’attribuzione di qualità quali “onestà” e “competenza”. Le distanze però si riducono drasticamente nelle intenzioni di voto: in questo caso (e in presenza di una candidatura autonoma del M5S, stimata al 7% – esattamente come nei dati di Tecnè) Bonaccini sarebbe in testa con il 45,5% contro il 44% di Lucia Borgonzoni. La sfida sembra dunque, almeno per il momento e sulla carta, apertissima.