Per la terza volta sul Cupolone. Dopo esserci salito già il 30 luglio e il 3 ottobre scorsi, l’imprenditore balneare triestino, Marcello Di Finizio, ci ha riprovato ieri. E questa mattina, dopo la notte trascorsa all’addiaccio, in quota 80 metri circa, è ancora lì sulla cupola michelangiolesca col suo striscione sul quale è scritta in italiano e in inglese la frase: “Stop al massacro, no all’euro”.
Di Finizio che si trova su una delle tettoie che sovrastano i lucernai, in una posizione pericolosa e difficilmente raggiungibile dai vigili del fuoco senza la sua collaborazione, protesta perché il suo locale sul lungomare di Trieste è stato distrutto anni fa da un incendio doloso e da allora non ha ottenuto alcun sostegno per far ripartire la sua attività. Per questo chiede che il governo intervenga in aiuto alle aziende in difficoltà.
L’uomo è disperato: “A 47 anni, mi trovo sulla strada e tra qualche settimana perderò anche la mia casa, che andrà all’asta”. “Sentivo la crisi come tutti quanti – prosegue parlando de “La Voce della Luna”, il suo ristorante – ma la mia era una azienda che dava lavoro”. “Questa volta non mollo”, e accusa i governi che si sono succeduti di avere affossato le piccole imprese come la sua.
La sua protesta è contro l’errata applicazione della Bolkestein al settore balneare italiano “che ha portato al crollo dell’indotto degli investimenti, dell’occupazione, del valore commerciale delle aziende e portando le famiglie alla disperazione più totale. Le promesse che gli erano state fatte dallo scorso ministro Piero Gnudi per farlo scendere sono state disattese, anzi gli era stato dato il foglio di via dalla Capitale in modo tale da non permettergli di andare all’incontro promessogli dal ministro”.
Di Finizio se la prende in particolare con l’ex premier Mario Monti, accusato di non aver fatto abbastanza per le imprese italiane, ma ne ha per tutti: per le banche che non danno credito, per i governi che “in nome dell’Europa e delle banche stanno facendo un sacco di nefandezze”, per la stampa, che non racconta le cose come stanno. “Altro che suicidi. Queste sono esecuzioni sommarie di innocenti”, conclude l’imprenditore.
Ieri aveva annunciato: “Starò qui finché resisto, finché il governo non prenderà in mano la situazione e non perorerà la situazione delle aziende italiane in Europa”. La gendarmeria vaticana sta nel frattempo trattando nel tentativo di farlo scendere.
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