Una serata all’insegna delle grandi emozioni, di antiche e nuove suggestioni, di ricordi di chi la storia bianconera l’ha scritta e di chi ne sta ancora aggiungendo altri capitoli, una serata di festa, di musica, di coreografie da togliere il fiato, una serata da ricordare. E’stata la serata che ha visto togliere il velo alla nuova creatura: lo “Juventus Stadium”, un gioiello da 41mila posti, costato circa 120 milioni. Una nuova casa per la squadra più blasonata d’Italia, ma di più. La prima casa di proprietà della Juventus. L’organizzazione, la cui parte scenografica è stata curata da Marco Balich, presidente di K-Events e già autore delle cerimonie d’inaugurazione e di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, è stata impeccabile con l’apertura dei cancelli avvenuta già alle 18 onde evitare il formarsi di lunghe code. Una festa come deve vedere i suoi ospiti principali, i tifosi, comodi e coccolati. Come fossero a casa propria. E così è stato. Per cui, varcato l’ingresso dello stadio, preceduto da un’autentica riproposizione in salsa bianconera della Hollywood Boulevard con la “walk of fame”, dedicata ai 50 più illustri protagonisti della storia juventina i cui nomi sono incastonati all’interno di altrettante stelle, si è potuto assistere allo spettacolo. A fare gli onori di casa non poteva che essere il presidente, Andrea Agnelli, che ha esordito con una frase che ha suscitato il boato dei presenti: , seguita da un cenno all’importanza delle conquiste ottenute sul campo ( <
Daniele Puppo
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