L’inchiesta su Mafia Capitale ha fatto nuovi arresti: questa mattina la Guardia di Finanza ha effettuato 6 ordinanze, tre dei destinatari sono appartenenti alla Marina Militare.
La tranche dell’inchiesta nell’ambito della quale sono state eseguite le ordinanze riguarda un presunto commercio nero di carburante che avrebbe rifornito le pompe di benzina legate al clan. Gli arrestati sono Mario Leto (capitano di Corvetta della Marina Militare), Sebastiano Distefano (primo maresciallo Marina Militare) e Salvatore Mazzone (maresciallo Marina Militare). In manette anche Lars P. Bohn, Massimo Perazza e Andrea D’Aloja, titolari di società conniventi per ottenere il carburante. Dieci in tutto gli indagati. Secondo l’accusa, avrebbero rifornito per 11 mln di litri di gasolio la «Victory I», una nave affondata nel 2003, con la complicità dei tre ufficiali della Marina arrestati. Secondo quanto accertato, il sodalizio criminale avrebbe attuato una frode per 7 mln grazie a false attestazioni di rifornimento nel deposito della Marina Militare di Augusta, in Sicilia.
Anche gli ispettori del fisco accenderanno un faro sull’inchiesta Mafia Capitale. ”Ci saranno senz’altro risvolti fiscali – afferma il direttore dell‘Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi – Occorre però attendere la fine delle indagini per avere accesso ai documenti”.
Nel mentre il sindaco Ignazio Marino, continua ad invocare pulizia per la Capitale. Ora è la volta degli alloggi per l’emergenza abitativa: “I residence nati a Roma nel 2005 per far fronte all’emergenza abitativa sono veri e propri lager e li sto chiudendo. Alle famiglie daremo un buono casa da 800 euro mensili”. Lo afferma in un intervento sul Corriere della Sera. “Abbiamo immediatamente cambiato le decisioni delle precedenti giunte – scrive Marino – i contratti scaduti e quelli in scadenza non saranno più rinnovati”. “Le procedure – aggiunge – per la richiesta del fondo per chi vive nei Centri di assistenza alloggiativa temporanea sono state completate ed è pronto l’elenco definitivo di chi ne ha diritto”. “Con la mia giunta – rivendica il primo cittadino della Capitale – aiuteremo il triplo delle famiglie assicurando loro abitazioni adeguate e riducendo drasticamente i costi per l’amministrazione pubblica”. Omette il signor Marino di dire però che se non si è fatto prima, ovvero la giunta Alemanno non ha potuto risparmiare svariati milioni di euro rescindendo i contratti per i residence e acquisendo altri tipi di alloggi più convenienti è solo perché i suoi predecessori, Rutelli e Veltroni, avevano firmato contratti che hanno vincolato il comune di Roma a sborsare cifre da capogiro per alloggi, divenuti fatiscenti negli anni, che sono stati dati in uso come emergenza abitativa.
Da oggi sono al lavoro in Campidoglio i commissario inviati dal prefetto Giuseppe Pecoraro. Sono al lavoro per l’amministrazione Alemanno o per quella di Marino? “Soprattutto per l’attuale, tenuto conto della presenza di persone coinvolte nell’inchiesta che fino a pochi giorni fa hanno ricoperto ruoli pubblici”, spiega il Prefetto di Roma. Per Marino quindi c’è ben poco di cui stare allegri: considerato il numero degli indagati facenti parte del Consiglio capitolino, il rischio di scioglimento del Comune per mafia è ancora possibile.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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