Il voto segreto “lo decide il Parlamento, e lo dico con stima per il cardinal Bagnasco, e non la Cei”. Matteo Renzi, a Radio Anch’io, ha replicato alla dichiarazione fatta dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a margine della Messa per la giornata del Malato commentando l’iter del ddl Cirinna, con la quale ha auspicato il voto segreto in rispetto della libertà di coscienza.
Renzi ha aggiunto anche che gli “piacerebbe molto l’idea che un parlamentare risponda del voto che dà e lo spiega. Dopodiché il regolamento del Parlamento prevede il voto segreto e se ci saranno le condizioni Grasso e non la Cei deciderà”.
Il presidente del Senato Pietro Grasso intervenendo a margine di un convegno ha rimarcato: “Mi pare che si possa dire che io rispetto tutte le opinioni nel merito, ed è giusto che ognuno le possa esprimere; c’è la libertà di espressione. Però sulle procedure penso che ci sia la prerogativa delle istituzioni repubblicane di decidere”.
“Ci auguriamo che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi, che le loro obiezioni possano essere considerate e che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto”, ha detto ieri il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei”.
In mattinata si è registrata la rivolta delle opposizioni sulla proposta di procedere all’illustrazione degli emendamenti non articolo per articolo ma tutti insieme su tutto il provvedimento, che, secondo alcuni senatori, non trova riscontro nel regolamento.
“Atteggiamenti ostruzionistici”, “se pensate di tenerci qua mesi a discutere vi sbagliate” , ha detto il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda rispondendo in Aula alle polemiche sulla procedura per l’illustrazione degli emendamenti.
La discussione, a questo punto, dovrebbe procedere con l’esposizione degli emendamenti all’articolo 1 nella giornata di oggi prima che, martedì, l’Aula voti sulle modifiche premissive presentate dal Pd e della Lega e, successivamente, sulle proposte di modifica all’articolo 1.
Intanto i Cattodem del Pd si dicono pronti allo strappo sul provvedimento mentre il Movimento cinque stelle fa sapere che voterà sì al testo Cirinnà anche se verrà stralciata la parte relativa alla stepchild adoption. La deputata Carla Ruocco, esponente del direttivo 5Stelle: “Voteremo il testo anche senza le adozioni, la stepchild adoption è un tema molto delicato. Abbiamo dato libertà di coscienza – ha aggiunto Ruocco – per rispettare tutte le sensibilità presenti nel Movimento”.
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