Un israeliano, Nathan Graff, è stato ferito a coltellate a Milano da un uomo incappucciato ancora senza nome. La vittima è ricoverata in prognosi riservata al Niguarda ma non corre pericolo di vita; ha diverse ferite alla schiena e un taglio di circa sette centimetri al volto, ma gli esami svolti dai medici escludono lesioni agli organi interni.
Il motivo dell’aggressione è ancora misterioso, ma la comunità ebraica milanese è preoccupata che si sia trattato di un gesto antisemita o di un tentativo di esportare l’intifada. Graff, infatti, portava la kippah, il copricapo che gli ebrei portano sempre quando pregano e a volte anche durante la vita quotidiana, il che lo rendeva facilmente riconocibile come ebreo. L’aggressione è avvenuta a pochi metri dal ristorante kosher “Carmel”.
Il fascicolo sull’aggressione è stato aperto dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo di Milano. L’ipotesi di reato più probabile è quella di tentato omicidio.
Per identificare l’aggressore, gli inquirenti sperano nell’aiuto della donna che ha chiamato i soccorsi, testimone oculare della scena, e di una telecamera che potrebbe aver ripreso tutto. Secondo alcuni testimoni avrebbe avuto carnagione chiara e capelli biondi, che si sarebbero intravisti sotto il cappuccio durante la breve colluttazione con Graff. Altri esponenti della comunità ebraica sono sicuri che fosse arabo.
Nathan Graff è genero di un rabbino di origini afghane, Hetzkia Levi, e vive in viale San Gimignano, a pochi passi da dov’è stato accoltellato. Amici e parenti lo descrivono come un uomo tranquillo e un lavoratore infaticabile: si occupa della certificazione del cibo kosher.
La notizia dell’aggressione ha avuto ampia risonanza in Israele, dove ha aperto il notiziario della radio militare.
A preoccupare la comunità ebraica è anche la scelta del luogo dell’aggressione. “Abbiamo il timore che sia un episodio simile a quelli avvenuti a Parigi, con i ‘cani sciolti’ che emulano quanto avviene in Medioriente”, ha commentato Ruggero Gabbai, consigliere comunale e membro della comunità.
La Prefettura di Milano ha annunciato di aver intensificato già da ieri sera la vigilanza ai luoghi di culto e a tutti gli “obiettivi sensibili” riconducibili all’ebraismo in tutta Italia. Stamattina, alle 9, si è riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica di Milano, con il sindaco Giuliano Pisapia, il viceprefetto Giuseppe Priolo e i rappresentanti della comunità ebraica.
“Noi andremo avanti, senza farci intimidire”, ha commentato Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane.
F.M.R.
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