Sono rimaste ferme le retribuzioni contrattuali orarie a maggio. La rilevazione arriva dall’Istat, l’istituto nazionale di statistica, che segnala come l’incremento su base annua sia risultato pari all’1,8%, identico a quello di aprile. Il dato è inferiore a quello dell’inflazione che a maggio è cresciuta del 2,6% su base tendenziale.
Nella media del periodo gennaio-maggio 2011 l’indice è cresciuto del 2% rispetto allo stesso periodo del 2010.I settori che a maggio presentano gli incrementi maggiori rispetto a un anno prima sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (4,1%), militari-difesa (4,0%), forze dell’ordine (3,7%) e attività dei vigili del fuoco (3,4%). Gli aumenti più contenuti riguardano ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale (+0,3% in tutti e quattro i casi). Un altro dato: alla fine di maggio i dipendenti in attesa di rinnovo sono 4,5 milioni, il 34,7% del totale. In media, l’attesa di rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è di 17,1 mesi. Alla fine di maggio 2011 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 65,3% degli occupati dipendenti e al 60% del monte retributivo osservato.
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