Ancora in calo gli indicatori della produzione industriale italiana, che cedono lo 0,8% rispetto all’anno precedente. È il terzo anno di fila che si registra una contrazione nel settore, che aveva chiuso il 2012 a -6,4% e il 2013 a -3,2%.
A dirlo l’Istat, che nella sua analisi ha rilevato anche un aumento dello 0,4% rispetto a novembre. Variazioni significative sono da registrare nei comparti dei beni strumentali (+3,0%), dell’energia (+0,4%) e dei beni intermedi (+0,3%); diminuiscono invece i beni di consumo (-0,9%).
“In termini tendenziali – si legge nel bollettino diffuso dall’Istituto di statistica – gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a dicembre 2014, un solo aumento nel comparto dei beni strumentali (+6,5%); diminuiscono invece l’energia (-6,0%), i beni intermedi (-2,4%) e i beni di consumo(-0,2%).
Per quanto riguarda invece i settori di attività economica, “i comparti che registrano i maggiori aumenti tendenziali sono quelli della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+14,7%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+13,9%) e della fabbricazione di macchine e attrezzature (+8,6%)”.
In sensibile calo i comparti della “fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-10,3%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,4%) e della attività estrattiva (-5,8%)”.
Numeri che secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, non fanno altro che “confermare la drammatica situazione economica in cui versa il nostro Paese”.
“A fronte di una situazione ormai gravissima e insostenibile – spiegano – il Governo ha il dovere di intervenire quanto prima, avviando importanti investimenti per la crescita e l’occupazione”. Trefiletti e Lannutti chiedono che lo Stato, oltre ad avviare “un Piano Straordinario per il Lavoro”, si faccia carico di “investimenti pubblici per l’innovazione, la ricerca, le reti di comunicazione di ultima generazione e il turismo”.
Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, legge i numeri come “segnali che lasciano ben sperare per l’anno in corso”. “È significativo il dato relativo ai mezzi di trasporto. Mai come ora occorre implementare questo ‘trend’ con investimenti utili a determinare una coerente politica industriale”.
Meno ottimista il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo. “Ho voluto evitare di dire che c’e’ troppo ottimismo in giro, forse legato a qualche tentazione elettorale. Ci auguriamo che ci sia, ma nei posti di lavoro la ripresa ancora non si vede”.
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