Si rinfiamma la protesta in Ucraina e le strade del centro di Kiev tornano ad essere teatro di guerriglia e scontri.E’ di 25 morti e 241 feriti, fra cui 79 poliziotti e cinque giornalisti, l’ultimo bilancio dei gravi scontri nella capitale fra forze di sicurezza e manifestanti filoeuropei. Lo ha riferito il ministero della Salute ucraino, citato dalla Bbc. Intanto, a quanto riferiscono suoi colleghi, è morto in ospedale il giornalista ucraino Vyacheslav Veremiy, picchiato e ferito da colpi d’ arma da fuoco sparati da sconosciuti a Kiev. La polizia aveva imposto un ultimatum, entro le 18 ora locale di ieri, per lo sgombero di piazza Maidan, a Kiev, roccaforte della protesta filoeuropea. Poi sono cominciate le cariche con mezzi blindati e idranti per demolire le barricate dei dimostranti; l’ ultima è avvenuta alle del mattino. Diverse tende dei dimostranti hanno preso fuoco. Nella notte vi e’ stato un incontro fra il presidente Viktor Yanukovych e i leader della protesta, che non ha dato risultati.
Questa mattina Yanukovitch ha accusato gli oppositori di essersi fatti trascinare dalle frange più estreme della protesta.: “I leader dell’ opposizione -ha affermato- hanno ignorato il principio democratico in base al quale il potere non si prende nelle strade o le piazze, ma tramite elezioni. Hanno superato ogni limite chiamando la gente a prendere le armi”. Il presidente ucraino ha tuttavia aggiunto che “non e’ troppo tardi” per risolvere la crisi attraverso “il dialogo e il compromesso”.
Intanto Arseniy Yatsenyuk, leader del partito della Madrepatria, si e’ rivolto al presidente perche’ “metta fine al bagno di sangue e proclami una tregua”. Yanukovitch “reagisce in modo inadeguato alla situazione”, ha affermato l’ ex pugile Vitaly Klitschko, leader del partito Udar (Pugno). “Questa è un’isola di libertà e noi la difenderemo”, ha affermato Klitschko durante la notte, esortando i manifestanti a difendere la piazza. Intanto per oggi la municipalità di Kiev ha annunciato restrizioni al traffico, invitando negozi e uffici a rimanere chiusi.
Quello che sta accadendo in Ucraina è puro caos, provocato però da elementi radicali e ben organizzati sotto il profilo delle ‘ operazioni militari'” – ha denunciato Leonid Slutsky, presidente della commissione per l’Integrazione Euroasiatica e i Rapporti con la Comunità di Stati Indipendenti (corrispondete alla vecchia Urss, tranne le tre Repubbliche baltiche, ndr) – E’ necessario fermare con qualsiasi mezzo il bagno di sangue, e non consentire interferenze dall’esterno – ha proseguito Slutsky – con una nuova bordata anti-occidentale.
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