I deputati francesi hanno approvato in via definitiva, con 331 sì e 225 no, la legge sul mariage pour tous , il “matrimonio per tutti”. Secondo i promotori “non toglie diritti a nessuno, si limita a estenderli”. La Francia, nonostante la mobilitazione di una parte della società civile contraria non tanto sul matrimonio (al quale, stando ai sondaggi, è favorevole il 63%) quanto all’automatico diritto all’adozione (espresso dal 53% della popolazione), diventa ufficialmente il 14° Paese al mondo dove il Parlamento si è pronunciato per l’eguaglianza tra coppie etero e omosessuali. Ma qui più che altrove i toni sono stati epocali: le prime manifestazioni svoltesi a partire dall’autunno scorso contro il matrimoni gay, alle quali fu dedicata grande attenzione per evitare slogan omofobi, fortunatamente non riscontrarono incidenti. Però, una volta abbattuto il fronte cattolico del “no” ed ufficializzato l’emendamento di legge che ufficializzava il via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, migliaia di francesi hanno espresso il proprio pensiero davanti all’Assemblea nazionale, con conseguenti scontri tra polizia e militanti di estrema destra.
Il primo matrimonio gay, comunque, verrà celebrato in giugno.
F.B.