Da San Basilio a Tor Bella Monaca esiste una precisa mappa con cui i clan della ‘ndrangheta si sono spartiti Roma. La fonte è l’Osservatorio regionale anti-crimine. Nell’accordo entrano i Casamonica, ma pure il clan camorrista dei Senesi. Roma in mano alle cosche? L’interrogativo è legittimo. Specie se a gettare l’allarme è perfino Bankitalia. L’arresto dei 4 killer del boss Femia, ucciso 1 anno fa a Trigoria, ha acceso l’attenzione sul clan San Luca. Chiamato così perchè originario di un paesino sull’Aspromonte, dove la parola della ‘ndrangheta è legge. Ma San Luca non è l’unico clan nella capitale e neppure il più forte. Il pericolo è più in alto.
Nel 2013 i flussi finanziari sospetti dei grandi gruppi criminali a Roma sono triplicati. Ad affermarlo è il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e legalità della Regione, Giampiero Cioffredi:
I numeri parlano chiaro: se fino al 2012 le segnalazioni sospette arrivate alla Banca d’Italia si aggiravano nel Lazio attorno alle 2.200, nei primi 3 mesi del 2013, le segnalazioni sono schizzate a 7.800, con una crescita più che esponenziale. Dubbi investimenti, che danno il senso reale che Roma è diventata la prima stazione di riciclaggio delle mafie.
Le cosche puntano al salto di qualità, al mondo degli affari. Hanno costituito società fittizie, comprato ristoranti, alberghi, aziende. Secondo l’Osservatorio anti-crimine, i boss si sono spartita la capitale. Discoteche, gioco d’azzardo, estorsioni, traffico di droga, tutto. I capi-famiglia hanno preso il pennarello e tracciato una mappa. A gestire l’area a nord, – Cassia, Flaminia, Nomentano-Montesacro, – sono 5 clan della ‘ndrangheta, le cosiddette ‘ndrine: Morabito, Bruzzaniti, Palamara, Speranza, Scriva. L’area fra San Basilio e Tiburtina è dei Sergi-Marando. Tor Bella Monaca e Romanina toccano invece alla criminalità romana del duo Casamonica-Alvaro. La famiglia Casamonica controlla però anche Appio, Tuscolano, Anagnina. Ciampino e Centocelle sono dei Senese. Nel giro, però, entrano anche gli ex della Banda della Magliana, che in accordo con i clan Triassi-Fasciani-Cuntrera controllano Ostia e il litorale. Questa è la Roma delle cosche. Un autentico patto di spartizione, sul modello di Cosa Nostra. Non tutto fila liscio. Qualche screzio, qualche regolamento di conti, ogni tanto capita. Se ci scappa il morto, c’è il rischio di finire sui giornali. Come per l’omicidio Femia. Ma il grosso degli affari si fanno senza fare rumore, senza richiamare l’attenzione.
Marcello Viaggio - Giornalista, ha esordito nel 1995 sulla rivista Italia Settimanale, con Marcello Veneziani. Dal 1998 al 2010 ha scritto sul quotidiano Il Giornale, con Andrea Pucci, oggi Vice-direttore del Tg5, e Claudio Pompei. Dal 2010 al 2011 ha scritto su Libero, in stretta collaborazione con il vicedirettore Franco Bechis. E’ stato opinionista fisso alla Tv della Libertà dell’on. Maria Vittoria Brambilla. Nell’agosto 2012 ha aperto sul web il portale NoiRoma2013.
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