Se Napoleone non avesse vietato le importazioni dall’estero, soprattutto quelle dalla Gran Bretagna e dalle sue colonie, la quantità di cacao sarebbe stata sufficiente per continuare a produrre quelle praline di cioccolato che piacevano tanto già nel Settecento. La penuria di materia prima invece fece aguzzare l’ingegno ad alcuni pasticceri torinesi che trovarono una miscela di successo nella polvere di cacao insieme alle nocciole delle Langhe (oggi IGP) ridotte in polvere finissima. Le tostarono, tritarono e mescolarono dando origine a ciò che ebbe da subito un successo sbalorditivo: il Gianduia. Storie e leggende a parte, se il gradevolissimo sapore di questo cioccolato con una percentuale di cacao inferiore al fondente colpisce inesorabilmente il palato di buongustai e golosi, sono le arterie a giovarsi dei benefici derivanti dal suo consumo. Proprietà della nocciola Ricca di vitamine del gruppo B, necessarie al nostro corpo per ricavare energia dalle proteine, dai grassi e dai carboidrati, insieme alle mandorle è tra i frutti con più alto contenuto di vitamina E, valida per combattere l’invecchiamento della pelle e l’insorgere dei tumori, in particolare quello alla vescica. La nocciola contiene inoltre fitosteroli, sostanze utili per la prevenzione delle malattie cardiocircolatorie e grassi buoni, in grado di abbassare i livelli del colesterolo LDL. Contiene soprattutto acido oleico, utile per innalzare i livelli di colesterolo “buono” HDL. È proprio per la ricchezza di grassi insaturi che il frutto è da considerarsi benefico per il cuore. I benefici del cioccolato Più alta è la percentuale di cacao, più alto il contenuto di flavonoidi, composti chimici naturali utili per combattere l’azione dei radicali liberi (molecole altamente reattive che aggrediscono le cellule sane danneggiandole) garantendo l’ottimale funzionamento di fegato, sistema immunitario e la prevenzione di numerose patologie, come quelle cardiovascolari, infiammatorie e persino alcune forme tumorali. Chi vuole beneficiare appieno del prezioso carico di antiossidanti del cioccolato deve però abituarsi al gusto più amarognolo del fondente, rinunciando al sapore cremoso del cioccolato bianco o a quello vellutato delle barrette al latte in quanto contengono una percentuale nettamente inferiore di flavonoidi. In media, 100 grammi di fondente ne contengono 50-60 mg, mentre in un’analoga quantità di cioccolato al latte ne ritroviamo soltanto 10 mg; addirittura nulla è invece la percentuale di flavonoidi nel cioccolato bianco. Il connubio tra cacao e nocciole non può quindi che essere un valido sostegno per mantenere elastiche le arterie e ridurre, di conseguenza, il rischio di malattie cardiovascolari, come spiega il prof. Francesco Violi, direttore del dipartimento di Medicina Interna del Policlinico Umberto I di Roma e responsabile dello studio che è stato pubblicato sulla rivista Internal and Emergency Medicine. “Il merito sarebbe proprio dell’alta percentuale di antiossidanti, polifenoli e vitamina E contenuti nel frutto secco”, dice Violi. Un toccasana per i fumatori Il recentissimo studio nazionale da lui condotto lo dimostra sovrapponendo gli effetti positivi del cioccolato fondente a quelli della nocciola che farebbe bene soprattutto ai fumatori. Tra gli innumerevoli danni che il fumo, attivo e passivo, produce nell’organismo, gli effetti sui vasi sanguigni sono spesso tenuti in minore considerazione rispetto, per esempio, a quelli che si riferiscono ai polmoni. “Eppure, tutti gli esperti sono praticamente concordi nel considerare il fumo tra i principali fattori di rischio cardio e cerebrovascolare”, precisa ancora Violi che ha testato come l’assunzione di 60 grammi del cioccolato alla nocciola abbia influenzato positivamente le arterie dei 20 fumatori sui quali è stato effettuato lo studio. “Sotto accusa sono diversi componenti del fumo, tra cui il monossido di carbonio (CO) e la nicotina – dice ancora il direttore della Medicina Interna dell’Umberto I – sono loro i responsabili di una serie di effetti negativi sui vasi arteriosi (ma anche venosi), soprattutto l’irrigidimento e il restringimento, l’aumento della pressione sanguigna, l’accelerazione della formazione delle placche aterosclerotiche, insieme alla minore ossigenazione dei tessuti”. Ed ecco i soddisfacenti risultati della ricerca, ‘toccati’ con mano da chi l’ha diretta: “Dopo circa 2 ore dal consumo i partecipanti hanno mostrato un aumento dell’elasticità delle arterie, mentre nessun effetto si registrava dopo la somministrazione del cioccolato a latte”, conclude Violi. Buone notizie dunque per i golosoni e anche per chi è abituato a considerare il cioccolato un rifugio da stress, tristezza e dispiaceri. A.B.