Il giallo cominciato ad Asti lo scorso 4 luglio ha trovato un epilogo. Ad uccidere con quarantacinque coltellate Maria Luisa Fassi, la tabaccaia di Asti, è stato un magazziniere incensurato di 46 anni.
Era un sabato mattina quando Maria Luisa, 55 anni, moglie del titolare della tabaccheria di Corso Volta, è stata uccisa nel suo negozio con un coltello da cucina per soli 800 euro. La rapina e la terribile aggressione hanno preso all’assassino in tutto poco meno di 7 minuti. Carabinieri, Ris di Parma e Ros di Roma impegnati nelle indagini escludevano il solo movente estorsivo e avevano cominciato le ricerche dell’assassino senza tralasciare alcun dettaglio e nessuna ipotesi. Cercavano l’arma del delitto e hanno passato in esame più di 60 ore di registrazione delle telecamere. Nella vita di Maria Luisa gli inquirenti non avevano trovato ombre e per questo era stato escluso anche il movente familiare. Anche le tracce ematiche rilevate nel negozio appartenevano solo alla vittima.
Il giallo è continuato fino a quando quello che è stato definito dai Carabinieri un “meticoloso incrocio di numerosi elementi investigativi” ha portato ieri all’arresto di Pasqualino Folletto. L’uomo era stato già interrogato dai Carabinieri per via della sua auto, una Renault Megane grigia. L’auto infatti compariva nelle immagini delle telecamere di Corso Volta, ferma al lato opposto della strada rispetto alla tabaccheria, proprio nella stessa ora in cui si è compiuto il delitto. L’uomo però inizialmente aveva negato di trovarsi nella zona al momento del delitto e aveva per questo suscitato sospetti negli inquirenti.
Ieri mattina Folletto, fermato nuovamente dai Carabinieri, era un uomo disperato e ha confessato il delitto. Quel sabato 4 luglio si era recato alla tabaccheria molto presto in attesa dell’apertura, voleva i soldi, ma poi, confessa l’uomo, non ci ha capito più niente e alle urla della donna ha perso la testa. Ha inferto i quarantacinque colpi sulla sua vittima con un coltello preso dalla sua cucina che ha poi gettato in una zona alla periferia di Asti. Pasqualino Folletto definisce la sua situazione economica difficile, è padre di tre figli di cui uno malato. Ammette di aver ripulito l’auto dopo il delitto, ha gettato i tappetini e ha bruciato i vestiti e le scarpe presso la ditta per cui lavora. Durante la confessione dice di non riuscire a spiegarsi nemmeno lui perché l’abbia fatto.
Una rapina finita male dunque per cui si è reso necessario un grande lavoro di coordinamento e di ricostruzione, spiega il pm Luciano Tarditi, pochi elementi indiziari, un lavoro minuzioso e l’ausilio di una moderna tecnologia per l’estrapolazione delle immagini dalle telecamere hanno portato “all’individuazione di una persona difficile da scoprire perché conduceva una vita irreprensibile”.
Su Twitter il ministro dell’interno Angelino Alfano nuovamente soddisfatto commenta: “Abbiamo arrestato il presunto assassino di Maria Luisa Fassi, uccisa ad #Asti. I reati calano, le catture aumentano. #Carabinieri #Statopiùforte”. Il sindaco, Fabrizio Brignolo ringrazia i carabinieri “per la soluzione del terribile omicidio” e rivolge “un pensiero particolarmente caro e affettuoso alla famiglia Fassi: la conoscenza della persona arrestata non potrà lenire il dolore indicibile della perdita di Maria Luisa, ma era un loro diritto conoscere la verità”.
Vania Amitrano
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