“5Stelle e PD? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il Presidente della nuova Commissione Europea (Ursula von der Leyen, ndr), proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza”. Così Matteo Salvini su Facebook, mentre da Helsinki dov’è volato per il vertice dei ministri dell’Interno dell’Ue, il vicepremier lancia un nuovo avvertimento agli alleati: “Con tre no su autonomia, giustizia e manovra cambia tutto”. Lo aveva anticipato anche in due interviste a Repubblica e al Corriere della sera.
Poi c’è anche il caso Russia a pesare molto sia all’interno della coalizione giallo-verde che in Parlamento dove il Pd a gran voce da giorni che Salvini vada in Aula a riferire. Dal canto suo il leader del Carroccio insiste sulla sua posizione (“andrò in Parlamento a ribadire quello che ho sempre detto”), chiedendosi anche “cosa mai debba riferire Conte” che in una lettera a ‘Repubblica’ a proposito dell’informativa in Senato sul ‘Russiagate‘, scrive : “Posso però garantire che riferirò, in piena trasparenza, su tutte le circostanze e le notizie che sono a conoscenza mia e di tutti i Componenti del Governo che presiedo. Questo intervento sarà l’occasione per ribadire al Parlamento la nostra collocazione geo-politica e per confermare la mia più elevata sensibilità nella tutela della nostra sicurezza e sovranità nazionale”.
Insomma, maretta o maremoto? Crisi di governo e nuove elezioni – l’opinione diffusa è che il tempo si chiuderà il 20 luglio, ultima data utile per sciogliere le Camere e votare a settembre – oppure finisce anche questa volta con un “abbiamo scherzato”, detto a denti stretti, che assicura un altro periodo di respiro (Dio solo sa quanto sarà lungo) a questo governo composto da due forze che in comune non hanno davvero nulla, anche se l’interesse comune dovrebbe essere uno solo: l’interesse del Paese?
Per l’altro leader e vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio, la crisi non c’è e non ci sarà . Quello che c’è è l’unico governo possibile. Quanto all’ipotesi di una nuova maggioranza con il Pd, “non faremo mai alleanze con il partito di Bibbiano”. Intervistato dal Corriere della Sera, il vicepremier Luigi Di Maio nega l’ipotesi di una nuova maggioranza se il governo dovesse cadere, e sullo scontro per il voto divergente alla numero uno della Commissione europea chiama l’alleato alla responsabilità: “La Lega ha vinto le elezioni Europee, ora dimostri qualcosa”. Quanto al caso Russia, ribadisce l’invito a Salvini a riferire in Aula.
“Io sono sicuro dell’esecutivo e ritengo ingiusto che ogni giorno si minacci una crisi di governo. Dal mio punto di vista ci sono delle riforme che si devono fare”, dice Di Maio intervistato nella trasmissione Uno Mattina. “Non ci sono tre no”, ha aggiunto, parlando di autonomia, manovra e giustizia. Mentre sul Russiagate conferma sicuro:”Se avessi il minimo sospetto che la Lega ha preso soldi dalla Russia non starei al governo con loro”.
Ancora giorni di fuoco, dunque, per l’alleanza giallo-verde. Soprattutto, un clima di tensione continua che certamente non giova al Paese.
A.B.
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