USA e UE starebbero pensando di sanzionare politici e militari libici che ostacolano la formazione del governo di unità nazionale. Queste misure potrebbero servire a sbloccare la riconciliazione, che si è arenata tre giorni fa, con il “no” della Camera dei rappresentanti di Tobruk alla squadra di governo concordata dai negoziatori a Tunisi e guidata da Fayez al-Sarraj.
Finché non ci sarà un governo unico, infatti, gli Stati occidentali pronti a intervenire in forze per combattere jihadisti, scafisti e contrabbandieri – che in assenza di un apparato statale operano indisturbati nel deserto libico dal 2011, alla caduta di Gheddafi – non hanno un interlocutore con cui concordare una strategia, e non hanno alcuna speranza di ottenere risultati concreti.
Fra quegli Stati c’è l’Italia: prima che Tobruk negasse la fiducia al governo, la Farnesina aveva dichiarato di essere pronta a partecipare allo sforzo militare, ferme restando la cooperazione con gli USA, la richiesta esplicita della Libia e la conformità al diritto internazionale. Roma e Washington speravano di avere un ministro della Difesa con cui concordare i piani, magari a Tripoli, già entro la fine di gennaio, ma il “no” di Tobruk ha sconvolto tutti i piani. D’altronde, il capo di Stato maggiore USA, generale Joseph F. Dunford, ha fatto capire che la decisione sui bombardamenti è stata già presa, e restano da definire solo i tempi e gli obiettivi. Per questo scopo, tra l’altro, la NATO sta impiegando anche i Predator dell’Aeronautica militare italiana.
Secondo il negoziatore ONU Martin Kobler, le Nazioni unite non stanno “ancora” guardando alla possibilità di emettere loro stesse le sanzioni. In realtà, il Consiglio di sicurezza minaccia già da mesi di prendere provvedimenti del genere. Ma per passare dalle parole ai fatti dovrebbe prima far cambiare idea ai rappresentanti di Cina e Russia, fermamente intenzionati a far valere il loro potere di veto in seno al Consiglio. Da qui la necessità che sia qualcun altro a prendere la decisione.
Le misure allo studio dovrebbero comprendere il congelamento dei beni delle persone colpite, il blocco dei conti bancari e restrizioni alla loro libertà di movimento. I destinatari più probabili sembrano i presidenti dei due parlamenti: quello della Camera di Tobruk, Aguila Saleh, e quello del Congresso nazionale che si riunisce a Tripoli, Nouri Abusahmain. Entrambi avevano criticato con forza l’esito delle trattative di Tunisi e avevano marcato visita alla firma dell’intesa. Un altro obiettivo, prevedibilmente, potrebbe essere Khalifa al-Ghweil, capo dell’esecutivo di Tripoli, mentre la sua controparte di Tobruk Abdullah al-Thinni sembra essere fuori dai giochi politici.
Secondo una fonte diplomatica italiana, la questione delle sanzioni è già sul tavolo della Commissione UE, a Bruxelles. L’esecutivo comunitario dovrà stabilire se le sanzioni avranno lo scopo desiderato – accelerare la formazione di un governo – o se invece i libici le interpreteranno solo come “uno scatto di nervi”, che finirebbe per fare più male che bene.
Kobler ha il dovere di mostrarsi possibilista, e ieri ha dichiarato di vedere ancora il bicchiere “mezzo pieno”. Ma i segnali da Tobruk non autorizzano troppo ottimismo. La Camera ha votato per cancellare dalla costituzione l’articolo che assegna ai politici il potere di scegliere i vertici dell’esercito. Concordato o no, il provvedimento fa il gioco di Khalifa Haftar, il carismatico generale, gheddafiano pentito, che oggi comanda le milizie che sostengono il governo della Cirenaica. Haftar ha l’investitura ufficiale di Tobruk, ma di fatto in Libia non prende ordini da nessuno. Il suo principale sponsor oltreconfine è l’Egitto del generale Abdul Fattah al-Sisi, preoccupato di contatti fra i jihadisti locali – presenti soprattutto nel Sinai – e l’autoproclamata provincia libica dell’ISIS. Nessuno si vuole inimicare l’Egitto, e per questo il nome di Haftar potrebbe essere escluso dalla lista dei destinatari di sanzioni.
F.M.R.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy