Lumsa Università
I dati diffusi dall’annuale indagine del consorzio AlmaLaurea fanno riflettere. I giovani che scelgono di proseguire gli studi universitari dopo la laurea sono in calo. E’ come se le Università, che sono le principali agenzie di formazione scientifica in uscita dalle scuole superiori, avessero perso parte della propria reputazione di affidabilità nella costruzione del futuro personale e professionale dei nostri giovani. Ovviamente non è così. I dati dicono anche altre cose. Ad esempio che i laureati sono i più qualificati nell’affrontare e spesso risolvere le sfide legate all’organizzazione del proprio lavoro o che sono tra i più capaci nel crearsi le migliori prospettive di successo personale una volta impiegati nelle realtà professionali o di ricerca. Continuando, i dati rivelano che in Italia è cresciuta la disoccupazione tra i giovani e che si raggiunge il lavoro “stabile” molto più tardi che in passato. Il sistema-Paese è chiamato in causa come il principale indiziato di colpevolezza per questa situazione. La nostra società ritarda l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani mentre è assai premiante, in termini di responsabilità direzionali, per gli over-65 che rappresentano il vertice in quanto a realizzazione personale, professionale ed economica. Insomma non c’è ricambio generazionale. Da chi saranno sostituiti i “vecchi leoni” negli anni a venire?
L’interrogativo non è di semplice approccio. Vengono alla mente le parole dell’economista e Premio Nobel americano Gary Becker, secondo il quale “un Paese che non impiega al meglio il suo capitale umano qualificato non ha prospettive di sviluppo socioeconomico”. In questo quadro certamente non tranquillizzante le Università italiane devono ripensare le proprie strategie per proporsi ai giovani che escono dalle Scuole superiori. Un dato conclude l’indagine Almalaurea: tranne qualche caso di Università pubblica virtuosa, che mantiene un potenziale di attrattività, sono le Università non statali che continuano ad avere buoni risultati in termini di iscrizioni e non soffrono del calo d’interesse da parte dei giovani e delle loro famiglie.
A Roma un caso esemplare è la LUMSA, un’Università non statale nata più di settant’anni orsono dall’intuizione di un’insegnante, Luigia Tincani. Fedele alla visione della fondatrice, la LUMSA ha mantenuto negli anni la sua originaria impostazione umanistica. Oggi la LUMSA è un Ateneo moderno, con quattro sedi nel quartiere Prati a pochi passi da piazza San Pietro ed un buon numero di corsi di laurea nelle aree sociali, giuridico-economiche e letterarie. Negli anni la LUMSA ha saputo espandere la propria offerta formativa anche in altre Regioni. Sono a tutt’oggi attive le sedi decentrate della LUMSA nelle città di Palermo, Taranto e Gubbio.
Le iscrizioni alla LUMSA dello scorso anno sono contro la tendenza descritta da Alma Laurea. Il rettore prof. Giuseppe Dalla Torre, nel suo intervento per l’inaugurazione dell’anno accademico, svoltosi il 24 marzo scorso osservava come la recente legge di riassetto del sistema universitario, la Legge 240/2010 firmata Gelmini, “per quanto attiene al tema della Governance, ha in buona parte avuto a modello proprio l’assetto delle nostre [NdR: il riferimento è alle Università non statali]”.
L’elemento-chiave dell’appeal della LUMSA è sicuramente l’aver costruito un modello di servizi sul concetto di centralità. Lo studente è posto al centro di un sistema formativo e può usufruire di questa situazione per raggiungere obiettivi didattici, servizi, sedi, opportunità. E questo modello si attua prima, durante e dopo la scelta di iscriversi alla LUMSA attraverso un servizio di orientamento assai disponibile in tutte le fasi dell’esperienza universitaria.
L’obiezione di coloro che ritengono l’Università privata “una scelta da persone agiate” è facilmente controvertibile: alla LUMSA le tasse d’iscrizione variano al crescere del reddito familiare. Quindi una famiglia che non ha redditi elevati può far studiare il figlio in un contesto non statale con un costo di poco superiore al corrispondente di un’Università pubblica. Inoltre la LUMSA mette a disposizione degli studenti le proprie borse di studio unitamente a quelle erogate dalla regione Lazio e dall’Associazione “Luigia Tincani”, sia in relazione al merito che al reddito familiare.
I servizi per gli iscritti sono di valore: è consentito l’accesso ad Internet via modalità Wi-Fi in tutte le sedi; la consultazione delle risorse bibliotecarie può avvenire online direttamente da casa propria; gli studenti fuori sede possono usare gratuitamente il servizio LUMSA alloggi per individuare una sistemazione abitativa idonea alle proprie esigenze, e questo solo per citare solo alcune possibilità.
Gli studenti, con il Programma Erasmus, hanno anche la grande opportunità di studiare all’estero per alcuni periodi, con pieno riconoscimento di esami e crediti formativi nel proprio curriculum universitario. Questo in applicazione della politica di internazionalizzazione che l’Ateneo porta avanti fin dalla prima normativa ministeriale in materia. La LUMSA, a testimonianza della sua azione è stata di recente insignita di due premi dalla Commissione Europea: L’ECTS Label e il DS Label che simboleggiano l’eccellenza dell’Ateneo nell’ambito della mobilità internazionale.
L’Università deve essere tempo di preparazione anche all’attività professionale e la risposta della LUMSA a questa istanza viene dal suo apparato Post- laurea. I neodottori possono beneficiare dell’assistenza della LUMSA per stage o tirocini professionalizzanti fino a 18 mesi dalla data di laurea. Inoltre un contatto con il mondo del lavoro è assicurato dal portale LUMSA Lavoro che in collaborazione con il Progetto interatenei SOUL permette un incontro mediato tra aziende e laureati finalizzato al Placement. Annualmente poi l’Università organizza l’evento denominato ‘Career Day’ per far incontrare giovani laureati e il top management delle aziende e per affinare le strategie di ricerca del lavoro assieme ai responsabili delle risorse umane di Enti e aziende. Quest’anno la data fissata per il Career Day della LUMSA è il 12 maggio 2011, presso la Sala Giubileo di via di Porta Castello 44 a Roma.
Il rettore Dalla Torre spiega così il successo del modello LUMSA: “L’Ateneo, di dimensioni ancora a misura d’uomo, si trova al centro della città di Roma, nella parte antica, tra San Pietro, Castel S. Angelo e il centro delle istituzioni costituzionali dello Stato. Questa centralità ha un suo significato che è l’essere immersi nella nostra storia, nella nostra cultura, nelle nostre tradizioni. E’una vocazione forte verso la romanità che è eredità della nostra fondatrice Luigia Tincani”.
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