L’Isis rinnova la dichiarazione di guerra contro tutti i non-musulmani: il gruppo jihadista Stato Islamico ha incitato tutti i suoi miliziani a uccidere i cittadini dei Paesi che partecipano alla coalizione anti-jihadista.
“Sterminate tutti i miscredenti. “a cosa migliore che si può fare è cercare di uccidere qualsiasi infedele, francesi, americani o uno dei Paesi alleati”, ha esortato Abu Mohammed Al-Adnani, portavoce del gruppo, in un lungo audio messaggio (42 minuti di registrazione) diffuso in piu lingue, e individuato dal gruppo di monitoraggio Site. “Se si riesce a uccidere un americano o un europeo miscredente (in particolare gli sporchi francesi) o un australiano, o un canadese, e anche tutti i cittadini dei Paesi che si sono schierati nella coalizione contro l’Isis, allora invocate Allah e uccidetelo”.
L’ultimo terrificante appello dei miliziani dell’Isis è stato lanciato ieri sera, quasi in concomitanza con l’appello di Papa Francesco:
“Nessuno pensi di potersi fare scudo di Dio mentre progetta e compie atti di violenza e di sopraffazione! Nessuno prenda a pretesto la religione per le proprie azioni contrarie alla dignità dell’uomo e ai suoi diritti fondamentali, in primo luogo quello alla vita e alla libertà religiosa per tutti!».
Papa Francesco
Queste le prime parole Il Santo Padre nell’incontro con le autorità albanesi, “in questa terra di eroi e di martiri”, che vanno subito all’essenziale del viaggio. “L’Albania e un paese che ha sofferto tanto, tanto, ed è riuscito a trovare una pace con le differenze religiose. E questo è un bel segno per il mondo – ha spiegato papa Francesco ai giornalisti durante il volo verso Tirana -. Il dialogo, la pace, questo equilibrio che è a favore della governance”. Dopo i decenni di ateismo di Stato e persecuzioni, dall’inizio degli anni Novanta la chiesa albanese si è ricostruita in un Paese a maggioranza musulmana dove un consiglio interreligioso riunisce tutte le fedi presenti. “La pacifica convivenza tra appartenenti a diverse religioni va preservata con ogni cura e attenzione”, dice il Papa nel Palazzo presidenziale, dove sono arrivati tutti i leader religiosi del Paese.
Intanto non si ferma l’esodo dei curdi siriani in fuga dalla violenza jihadista. Stando ai dati diffusi dal vice premier turco Numan Kurtulmus, sono 130.000 i profughi arrivati in meno di tre giorni. “Siamo preparati allo scenario peggiore, ossia un afflusso di centinaia di migliaia di profughi”. L’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) ieri parlava di almeno 100mila in 48 ore. Secondo quando riporta la Bbc, Ankara avrebbe iniziato a chiudere alcuni valichi di frontiera. Intanto i curdi in Turchia hanno levato un nuovo appello alle armi per difendere il loro popolo in Siria, minacciato dall’offensiva degli estremisti dello Stato islamico.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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