L’Istat vede nero: giù Pil e consumi. Cresce solo la disoccupazione

Disoccupazione ancora in crescita, Pil e consumi in calo. Sono queste le prospettive per il nostro paese nei prossimi 2 anni secondo l’Istat.
Nel 2013 il mercato del lavoro non solo rimarrà debole, ma è previsto un incremento del tasso di disoccupazione all’11,9% in previsione del 2014 dove continuerà a salire fino a raggiungere il 12,3%. Dal 2014 finalmente si prevede una graduale ripresa, nell’ordine dello 0,1%, a seguito del moderato miglioramento delle condizioni generali dell’economia. La responsabilità di questa deriva è da associare al ritardo con il quale il mercato del lavoro si sta adeguando alla ripresa economica e ai fenomeni di allungamento della durata della disoccupazione. Inoltre le retribuzioni per dipendente mostrerebbero un rialzo moderato che oscillerà tra l’1%, nel 2013 e 1,3% nell’anno successivo.
Nel 2013 si prevede una riduzione del prodotto interno lordo italiano pari all’1,4%, mentre per il 2014 il recupero dell’attività economica trainato prevalentemente dalla domanda interna, determinerebbe una moderata crescita dello 0,7%. “La caduta congiunturale del Pil iniziata nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe proseguire, con intensità più contenute, almeno fino al terzo trimestre del 2013”, spiegano dall’Istituto nazionale di statistica.
Ad oggi il ricorso alla cassa integrazione continua ad aumentare secondo dati dell’Inps:  registrando un aumento de 16,05% rispetto ad aprile dell’anno scorso.
Crescono inoltre le domande di disoccupazione, in totale a marzo sono state 108.166, lo 0,95% in più rispetto a marzo 2012 (107.149 domande)
Per quanto concerne i consumi e la spesa delle famiglie, si prevede una contrazione dell’1,6% nel 2013 per effetto della diminuzione del reddito disponibile.
Debiti Pubblica Amministrazione: “Il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso i creditori privati può avere moderati effetti espansivi nel 2014”, sostiene l’Istat “in particolare, l’immissione di liquidità nel sistema economico, potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni economiche”.
Per usare le parole dell’attuale premier, il paese sta iniziando a vedere la luce anche se saremo fuori dal tunnel solo nei prossimi anni.

E.S.