La Camera boccia, a scrutinio segreto, le tre pregiudiziali messe in campo da Forza Italia e altre opposizioni per bloccare la legge elettorale. Ma Renzi non si fida e già al prossimo Consiglio dei ministri dovrebbe inoltrare una richiesta per autorizzare la fiducia dove necessario.
La questione della costituzionalità viene bocciata alla camera con 384 voti contrari. Voti contrari, 385, anche per le pregiudiziali di merito. Scarto minore invece per la richiesta di sospensiva, bloccata con 369 voti contrari e 206 favorevoli.
Dal canto suo, il governo incassa la vittoria e ne esce rafforzato: non solo non ha dovuto ricorrere alla fiducia, ma il segnale positivo potrebbe comportare un percorso più agevole per la legge elettorale già nella prossime settimane, quando si dovranno votare gli emendamenti.
È evidente che nell’atteggiamento del governo, nulla è ancora deciso, come conferma il vice segretario del Pd, Debora Serracchiani: “Stiamo tentando in tutti i modi di evitare la fiducia. Dopodiché è chiaro il governo farà le sue valutazioni. Per quanto riguarda la fiducia – che verrà probabilmente messa nel momento del voto degli emendamenti – molto conterà anche la posizione delle altre forze politiche”.
In realtà, le “altre forze politiche”, rispetto ai mesi precedenti, sembrano propense ad abbassare i toni della polemica, a cominciare proprio dalla minoranza Dem, che ha votato oggi a favore dell’Italicum e alla quale lo stesso premier, Matteo Renzi, si è rivolto ieri in una lettera aperta agli iscritti del partito, chiedendo di non “fermare l’urgenza di cambiamento che il Pd di oggi rappresenta”.
D’altra parte, votare a favore delle pregiudiziali avrebbe significato bloccare la legge elettorale, mentre l’obiettivo dei “dissidenti” del Partito democratico è sempre stato quello di modificare semplicemente il ddl.
Chi non abbassa i toni sono sicuramente i membri delle opposizioni, a cominciare da Matteo Salvini: “Renzi è finito – ha affermato oggi a Strasburgo il leader della Lega – è folle che con tutto quello che succede in Italia e nel mondo si occupi il Parlamento con la legge elettorale. Una legge che fa schifo, pessima che allontana ancor più i cittadini dalla libera scelta”.
Intanto, dopo la dimostrazione contro l’Italicum di ieri, portata avanti da Corrado Passera e dal suo partito Italia Unita davanti a Montecitorio, arriva senza mezzi termini anche la protesta del Movimento Cinque stelle: il vice presidente alla Camera, Luigi di Maio, ha definito infatti i deputati della minoranza Pd, che hanno sostenuto oggi la posizione della maggioranza, dei “miserabili”, che pensano solo a tenersi strette “le poltrone”.
Priscilla Muro
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