Il Tesoro ricaverà 12 miliardi di euro dalla dismissione delle quote in otto società. Parte dei soldi servirà per ripianare il debito pubblico.
Il governo Letta punta a ricavare 10-12 miliardi di euro dalla vendita di quote di otto società pubbliche. La somma che entrerà nelle casse dello Stato servirà per ridurre il debito pubblico e il deficit. Il piano di dismissioni, presentato dal premier e dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni vuole convincere la Commissione europea che l’Italia è in grado di rispettare gli obiettivi prefissati ed è un interlocutore attendibile.
Sono otto le società individuate dal governo per fare cassa, per alcune delle quali lo Stato non cederà del tutto il controllo:
Eni: l’esecutivo ha indicato nel 3 per cento la quota da mettere sul mercato per quanto riguarda il gruppo leader del petrolio e del gas (partecipato al 30,1% dal Tesoro e dalla Cassa depositi e prestiti). Non scenderà, comunque, al di sotto del 30 per cento e l’incasso sarà di circa due miliardi di euro.
Fincantieri: il 99,3 per cento delle quote sono possedute da Fintecna, controllata interamente da Cassa depositi e prestiti. E’ la società leader nella cantieristica navale, con sedi operative in Italia e all’estero. Il suo valore è di 2,4 miliardi di euro.
StMicroelectronics: è di proprietà dello Stato il 50 per cento delle quote di Stm Holding, che a sua volta controlla il 27,5 per cento di StMicroelectronics. La società italo francese, nata dalla fusione tra la Sgs (gruppo Olivetti) e la Thomson, ha un valore di circa 700 milioni di euro.
Enav: L’Ente nazionale di assistenza al volo è controllato al 100 per cento dal Tesoro. Il bilancio 2012 si è chiuso con 831 milioni di ricavi e 46,2 milioni di utile.
Sace: La società di sostegno alle imprese nelle esportazioni e nell’assicurazione del credito è controllata al 100 per cento dalla Cassa depositi e prestiti. Il suo valore è di circa 6 miliardi di euro. Il piano di Saccomanni prevede che lo Stato venderà il 60% delle quote.
Cdp Reti: la holding, controllata da Cassa depositi e prestiti, a sua volta controlla la maggioranza di Snam, la società che gestisce la rete gas. Lo Stato metterà sul mercato il suo 50 per cento.
Tag: era di proprietà dell’Eni, prima della cessione a Cassa depositi e prestiti. E’ destinata a finire in Cdp Reti, passando per Snam. E’ la società che gestisce il gasdotto che trasporta il metano dalla Russia fino all’Italia.
Grandi Stazioni: Saccomanni ha intenzione di dismettere il 60 per cento di capitale, vale a dire la quota di Ferrovie dello Stato. I privati, che attualmente detengono il 40 per cento, potrebbero fare un altro passo verso l’acquisto dell’intera società.
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