E’ considerata persona onesta, ma il 73% dei romani non lo confermerebbe. Non e’ in grado di parlarne male neanche il segretario del suo partito, nonche’ presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ma la conditio sino qua non e’ che Ignazio Marino sieda ancora sullo scranno capitolino solo se riesce a dimostrare di essere all’altezza dell’ incarico affidatogli gia’ due anni fa.
Dimostrazione sempre piu’ ardua per il primo cittadino, ora che e’ pronta la relazione del prefetto di Roma Franco Gabrielli sulle condizioni del comune di Roma investito dalla bufera di Mafia Capitale. Una bufera che ha travolto il Pd romano lasciando si’ indenne il sindaco chirurgo. Ma la situazione in seno al Campidoglio potrebbe rovesciarsi, nonostante la sua ferma intenzione di non mollare la poltrona prima del 2018. Vi sono infatti in giro ‘si dice’, come quella frase “nelle carte c’è tanta di quella roba che basterebbe e avanzerebbe per..” pronunciata proprio da Gabrielli coi cronisti ansiosi di sapere se vi sia l’ipotesi di scioglimento del Campidoglio per mafia. Basterebbe e avanzerebbe per cosa? “…per evidenziare il degrado di molti costumi” ha completato in modo neutrale Gabrielli.
La relazione di mille pagine che il Prefetto di Roma ha predisposto per il ministro dell’Interno è ormai prossima alla consegna, che dovrebbe avvenire entro venerdi’ 10 luglio. C’e’ un’intera amministrazione, la classe politica romana, ma soprattutto l’intera citta’ di Roma che pende dalle labbra di Gabrielli, anche se non sarà lui, ma il governo, a decidere. C’e’ una citta’ stanca di essere malgovernata, ignorata negli aspetti essenziali. Invece di pensare alle necessita’ quotidiane di chi si sposta con mezzi pubblici sempre piu’ fatiscenti, di chi tutte le mattine si alza di buon ora (ma con sempre meno entusiasmo) per arrivare sul posto di lavoro ogni giorno piu’ tardi – una volta e’ l’incidente che paralizza una via d’accesso alla citta’, un’altra l’intervento straordinario che riesce creare disagio ad un’intero anche per piu’ di un mese – in Campidoglio si fanno progetti lungimiranti, da strateghi: si pensa alle Olimpiadi del 2024 cui Roma partecipera’, come e’ stato deliberato, ma sa Dio solo se riuscira’ ad aggiudicarsele. Al momento la fermata piu’ prossima sappiamo essere il Giubileo Straordinario, che iniziera’ a dicembre per durare un anno interno e per il quale si attende l’arrivo di 25 milioni di pellegrini. Lavori in corso in citta’? Neanche l’ombra: c’ e’ tempo per la manutenzione delle strade e per qualche altra cosuccia… Intanto i quartieri romani, dal centro alla periferia, soffocano tra il fogliame sparso e non raccolto da mesi e la spazzatuta che i rom, nella spasmodica ricerca quotidiana di tirare fuori dai cassonetti qualcosa di utile per loro, spargono su asfalto e marciapiedi. Quando, invece, non sono altri i sacchi che invadono le strade, come quello abbandonato a Monteverde tra una macchina e l’altra, che conteneva il corpo di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, ucciso con la tecnica dell’incaprettamento. Alla totale carenza di pulizia si aggiunge per i romani la piaga dell’assoluta mancanza di sicurezza: prova ne e’ il gravissimo caso di violenza sessuale ai danni di una quindicenne avvicinata in strada, mentre era in compagnia di due amiche, da un sedicente agente di polizia, in realta’ un dipendente della difesa, e brutalizzata in un parchetto nella zona limitrofa alla sede del Tribunale romano.
Insomma, Ignazio Marino sara’ anche onesto, nel senso che non e’ colluso come altri compagni di partito, nell’affaire Mondo di mezzo/Mafia Capitale, secondo quanto scaturito dall’ultimo sondaggio Demos per “Repubblica”. Ma e’ pur sempre il primo responsabile del decadimento di Roma. Anche se la maggioranza dei romani lo ritiene “innocente”, Marino appare invece “incapace”, “colpevole”di “omesso governo” e controllo della citta’.
E il problema se rimuoverlo o meno, non sta certo tra le righe delle mille pagine di relazione di Gabrielli ma nel fatto che l’ipotesi di sciogliere per mafia e di commissariare il Comune (circa il 50% degli intervistati e’ contrario mentre il 43% favorevole) arrecherebbe un grave danno, a pochi mesi dall’apertura della Porta Santa, all’immagine della Capitale. Ci sono poi altre valide ragioni, tutte interne al Pd, come le elezioni anticipate che al momento vedono solo Giorgia Meloni disporre di un grado di fiducia superiore a Marino. Anche se non di molto: 35% a 30%. Le altre figure testate nel sondaggio di Demos, invece, stanno “sotto” all’attuale sindaco: Alessandro Di Battista, M5S,ma anche Alfio Marchini.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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