L’Europa ci osserva. E ci bacchetta: questa volta per i continui attacchi alla magistratura da parte della politica. Il documento di monitoraggio sulla giustizia della Commissione Europea colloca l’Italia agIi ultimi posti della classifica. Viviane Reding, commissario alla giustizia, è chiara: ”Giù le mani dai giudici. Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente, bisogna lasciarla lavorare”. Poi continua ”L’Italia e il governo Monti sono consapevoli che il problema dell’efficienza del sistema della giustizia civile e amministrativa ha un impatto molto negativo sugli investimenti”. Reding ha dichiarato di aver “lavorato in stretto contatto con le autorità per riformare il sistema e renderlo più efficiente, affinché i casi amministrativi trovino risposte più rapide e gli investitori abbiano certezza legale”. Lavoro svolto nell’ultimo anno. Ma, come sottolinea il commissario, “deve continuare”. Infatti, tra i dati più allarmanti che riguardano il Bel Paese, c’è proprio la durata dei processi: in media, passano più di 800 giorni (più di 2 anni) per risolvere i procedimenti giudiziari relativi a cause civili e commerciali.
Poi, il commissario alla giustizia spiega “L’attrattiva di un Paese per essere un luogo dove investire e fare business è senza dubbio rafforzata dall’avere un sistema giudiziario indipendente ed efficiente. È per questo che le riforme giudiziarie nazionali sono diventate una componente strutturale importante della strategia economica dell’Europa. La nuova ‘Classifica della giustizia europea’ avrà la funzione di un sistema di preallarme e aiuterà l’Ue e gli stati membri nei nostri sforzi per raggiungere una giustizia più efficace al servizio dei nostri cittadini e degli affari”.
E Olli Rhen, vice presidente degli Affari economici e monetari, conclude: “Una giustizia efficiente, indipendente e di alta qualità è essenziale per un ambiente che favorisce il business. Questa nuova iniziativa della Ue aiuterà gli stati membri a rafforzare i loro sistemi legali e i loro sforzi per stimolare investimenti e creazione di posti di lavoro”.
C.D.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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