A guardarlo bene, il programma del Movimento Cinque Stelle, che alle politiche del 4 marzo si presenterà come ‘blogdellespelle’ è un vero e proprio libro dei sogni. Un libro ricco di buone intenzioni e propositi concreti, ma dove trovano spazio anche ipotesi azzardate, soprattutto in materia di conti e debito pubblico con i quali, una volta eletti, con o senza maggioranza, con o senza alleati e con buona pace del panda che imparerà a mangiare carne, alla fine si dovranno fare i conti.
Ma la scadenza del 4 marzo incombe e i vertici del movimento sanno che un pò tutti guardano, con simpatia, ostilità o magari peoccupazione all’esito di quella consultazione che dovrà dare, se possibile, una guida al Paese.
Nell’attesa, Di Maio, Grillo e compagni hanno calato l’asso delle proposte. Sono tante (forse troppe), in alcuni casi anche suggestive e per molti aspetti attese dalla stragrande degli italiani che vogliono uno scatto di reni in grado di dare risposte concrete alle difficoltà del momento ed alle pesanti eredità politico amministrative del passato.
Ad illustrare il libro delle aspettative, 20 punti essenziali “per la qualità della vita degli italiani”, come ha detto illustrandoli lo stesso candidato premier del movimento Di Maio alla assemblea di Pescara. Via subito 400 leggi inutili.
“Stop alla giungla delle norme, meno burocrazia per imprese e cittadini”. Fronte del lavoro. Li guardano un pò tutti a sinistra come al centro e a destra. Per il momento il Movimento da una linea guida: “snart nation, lavoro e lavori nuovi . Investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni. Investimenti in nuova tecnologia, nuove figure professionali, internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione PA…”
Per i provvedimenti se ne parlerà una volta costituito il nuovo Parlamento. Ma intanto partono reddito e pensione di cittadinanza. Oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l’impiego per far incontrare domanda e offerta di lavoro garantendo formazione continua a chi perde l’occupazione con la flex security.
Molto attese le proposte in materia fiscale. Riduzione delle aliquote Irpef. Niente tasse per redditi fino a 10mila euro. Manovra choc per le piccole e medie imprese: riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap. Abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia. Inversione dell’onere della prova: il cittadino è onesto fino a prova contraria. Ma stop anche a pensioni d’oro, vitalizi, privilegi, sprechi della politica e opere inutili. Riorganizzazione delle partecipate, spending review della spesa improduttiva. Stop al business della immigrazione: cooperazione internazionale finalizzata anche alla stipula di trattati per i rimpatri. 10.000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no. Un occhio particolare a risparmio e famiglie cui andranno 20 miliardi. Risarcimenti ai clienti truffati dalle banche. Creazione della Procura nazionale per i reati bancari. Riforma bancaria Glass Steagall act contro le speculazioni. Applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter. Introduzione Iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età. Innalzamento importo detraibile per assunzione di colf e badanti.
Nei venti punti compaiono l’addio alla Buona Scuola, l’accetta sulla durata dei processi, i rimpatri immediati per gli irregolari. Manca l’Europa. Nel programma esteso è chiarito il nuovo corso: resta l’ostilità al Fiscal Compact, ma la retorica no-euro è sparita .Insomma, un programma insieme vastissimo e molto sintetico: un volantino elettorale che potrebbe avere grande appeal fino al 4 marzo salvo poi avere necessità, in caso di vittoria come dicevamo, di un approfondimento ben più realistico.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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