Un altro colpo ferale per il Made in Italy: Louis Vuitton acquisisce il marchio italiano Loro Piana. La transazione, sottomessa all’ approvazione delle autorità Antitrust, verte sull’ 80% delle azioni per un valore di 2 miliardi di euro (valore dell’ impresa al 100 % è di 2,7 miliardi di euro).
Un’altra azienda italiana, nota in tutto il mondo per la produzione in cachemire, va così ad aggiungersi all’elenco di acquisizioni di brand prestigiosi come Fendi, Emilio Pucci, Bulgari, Acqua di Parma, StefanoBi e ultimo solo in termini di tempo, quello della storica pasticceria milanese Cova. Borse, vestiti, gioielli, calzature e persino dolci, tutti rigorosamente nostrani, sono entrati nel portafoglio dell’imprenditore francese Bernard Arnault proprietario del gruppo di lusso Lymh.
Con oltre 130 punti vendita in tutto il mondo e un fatturato annuo superiore al mezzo miliardo di euro (nel 2013 Loro Piana “dovrebbe realizzare vendite per 700 milioni di euro ed utili, ante imposte, interessi ed ammortamenti, pari ad oltre il 20 % delle vendite”, si legge nella nota dell’azienda) l’azienda fondata nel 1924 da Pietro Loro Piana finisce dunque sotto il controllo del colosso francese della moda e del lusso.
La fama di Loro Piana è legata principalmente al lanificio, con stabilimenti concentrati soprattutto in Valsesia, dove vengono lavorati tessuti di pregio come vicuna, fior di loto, merino e cashmere, del quale la società è il primo trasformatore al mondo. Negli anni novanta, sotto la guida dei figli di Franco, Sergio e Pier Luigi, la produzione del gruppo si estende’ ad altri settori, dalle scarpe ai prodotti in pelliccia, riuniti nella divisione ‘ luxury goods’, mentre è notizia dell’ anno scorso l’ apertura del primo shop online, che serve gli Usa, l’ Europa e la Cina.
“La nostra famiglia è fiera di associare oggi il nostro nome al gruppo Lvmh”, hanno dichiarato in una nota i due dirigenti, eredi di una dinastia aziendale nata a fine Ottocento, “il gruppo diretto da Bernard Arnault è quello maggiormente in grado di rispettare i valori della nostra azienda, la sua tradizione e il desiderio di proporre ai suoi clienti dei prodotti di qualitàineccepibile”. “Cosi’ finisce il made in Italy, Grazie Europa!”, scrive invece su twitter il responsabile Economia e Sviluppo della Lega Nord, Maurizio Fugatti. E non ha poi tutti i torti.
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