Il comune di Roma non sarà sciolto per mafia (sorte che toccherà solo al X municipio, quello di Ostia) ma sono state previste delle misure speciali, dei paletti, per mettere in sicurezza il Campidoglio. Sono queste le decisioni appena prese dal consiglio dei ministri che si è riunito intorno alle 12.30. Le ha comunicate in conferenza stampa il ministro dell’interno Angelino Alfano: lo scioglimento del Municipio X, Ostia, e l’affiancamento del prefetto Franco Gabrielli al sindaco Ignazio Marino.
«Ho proposto, tenuto conto degli elementi di valutazione della relazione del prefetto, lo scioglimento del X municipio che il Consiglio dei ministri ha accolto», ha detto Alfano aggiungendo: «Ho proposto di assicurare al prefetto di Roma la pianificazione con il sindaco di un piano di interventi di risanamento in 8 ambiti».
«Non c’è nessun commissariamento ma c’è un ruolo di raccordo operativo del prefetto di Roma come accaduto nell’esperienza dell’Expo». Così il sottosegretario De Vincenti in merito al Giubileo. «Intendo indicare il prefetto Gabrielli per svolgere il necessario raccordo operativo fra le varie istituzioni interessate all’organizzazione del Giubileo perché tutto funzioni. Si tratta di un raccordo operativo con i soggetti interessati ovvero il Comune di Roma e la Regione Lazio” ha aggiunto De Vincenti».
Soddisfatto il sindaco Ignazio Marino che, contrariamente a quanto molti romani auspicavano, non ha fatto rientro nella Capitale continuato imperturbabile le sue vacanze caraibiche. “Non posso che dirmi soddisfatto per le decisioni importanti, attese e positive che arrivano oggi dal Governo – ha dichiarato -Le parole del Ministro Alfano e le decisioni del Consiglio dei Ministri spazzano via il chiacchiericcio e i rumors di un commissariamento di fatto del Campidoglio che non è mai esistito”. Poi, il solito riferimento a quanto di buono sta facendo questa Amministrazione, a confronto con la precedente targata centrodestra: “Si è chiarito che le infiltrazioni mafiose che hanno inquinato l’amministrazione durante la consiliatura di Alemanno (portando agli arresti di diversi suoi collaboratori e alle accuse per mafia per l’ex sindaco) hanno incontrato un muro di discontinuità con la mia giunta. Abbiamo avviato il risanamento e lo proseguiremo fino in fondo, in stretta collaborazione col prefetto Franco Gabrielli, una collaborazione seria e leale, già in atto da mesi e allacciata fin dall’inizio del suo mandato”.
Ma l’ex sindaco Alemanno non ci sta ad incassare l’ennesimo attacco dal chirurgo dem, ‘paladino’ della giustizia e dell’onestà, e così replica: “Ignazio Marino è veramente fuori dal mondo. Dopo essere stato graziato dal Consiglio dei Ministri, a prezzo di un sostanziale commissariamento della sua attività, non trova niente di meglio che intervenire dal suo rifugio ai Caraibi per fare il solito gioco dello scaricabarile su ogni responsabilità. Saranno le indagini e i processi a stabilire tutti gli effettivi addebiti in un’inchiesta che coinvolge trasversalmente il ceto politico e amministrativo romano e nazionale. Marino invece di inseguire alibi puerili pensi a tornare a Roma e a cercare di dare risposte, se ne è capace, ad una città che non è mai stata abbandonata a se stessa come ora”.
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