“Non c’è spazio per cambiare la manovra, non credo”. “Io credo che questa manovra verrà varata entro mercoledì e che sia la manovra giusta. Per la prima volta in 135 anni a questa parte manterremo i saldi in pareggio”. A dirlo? Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi parlando a “Mattino 5”. “Grazie al comportamento della nostra opposizione e sui giornali c’è confusione attorno alla manovra e si è indotti a pensare che il Governo volesse fare un passo indietro e che non fossimo intenzionati a fare sacrifici che ci porteranno a pareggio di bilancio.
Quindi si è posto come una necessità di confortare gli interlocutori europei e chiarire come fosse tutto il contrario. Ho cercato di avere un appuntamento con Van Rompuy, con il presidente Barroso e con Buzek. Ma è stato possibile averlo solo per martedì ed ho ritenuto che fosse urgente per spiegare la vera situazione”. La manovra del governo è stata “più equa possibile” e in ogni caso “ha salvato l’Italia”. In un messaggio sul sito dei Promotori della Libertà, il premier torna a difendere il decreto di agosto. Il capo del Governo racconta anche di aver scritto una lettera al presidente Barack Obama per “rinnovare l’amicizia e la solidarietà” agli Stati Uniti in occasione dell’ anniversario dell’attentato dell’11 settembre alle Twin Towers. E’ proprio quest’ ultima l’occasione che motiva il messaggio del premier ai suoi “supporter”. Il presidente del Consiglio, ricordando l’attentato alle torri gemelle, ripercorre i dieci anni della “guerra al terrorismo”, che “non è ancora conclusa, ma ha raggiunto risultati che sono certamente positivi”, come “la cattura di molti terroristi” e l’eliminazione del leader di al Qaida Bin Laden. Ma soprattutto una cosa deve incoraggiare l’Occidente e cioè che “al Qaida rappresenta il passato, mentre i pacifici protagonisti della Primavera araba sono il futuro”, perché “i popoli musulmani più poveri non vedono affatto nel terrorismo una via riscatto”. Approderà, invece, oggi nell’aula della Camera per il passaggio definitivo la manovra del governo, varata ad agosto per rassicurare mercati e Bce. Dopo le fibrillazioni delle scorse settimane il Governo dovrebbe riuscire a incassare tra mercoledì e giovedì il probabile voto di fiducia e il sì definitivo al decreto, ma in agenda c’è già il capitolo sviluppo e riforme, tra le quali il segretario del Pdl Angelino Alfano lancia quella delle pensioni. E il “berlusconiano” Osvaldo Napoli avverte la Lega che questa riforma potrebbe essere varata anche senza il suo appoggio. In un messaggio ai Promotori della Libertà il premier Berlusconi ha difeso la manovra. Essa “è equa” ed “esenta dai sacrifici le fasce sociali più deboli”. Ed anche il contributo di solidarietà per i redditi oltre i 300mila euro – ha chiarito – “è l’unica eccezione al principio di non mettere le mani nelle tasche degli italiani”. In definitiva con questa manovra il governo ha salvato “i risparmi dei cittadini e ha salvato l’Italia”. Parere ben diverso è espresso dalle opposizioni. Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, spiega che il suo partito non farà ostruzionismo ma il giudizio sulla manovra rimane negativo. Anche perché questa manovra, come le precedenti del governo Berlusconi, non contiene misure per la crescita. Stesso rilievo fatto dal capogruppo di Idv in Senato, Felice Belisario, che ricorda come sotto il governo Berlusconi il debito è schizzato al 120% del Pil. Solo la crescita di quest’ultimo può garantire l’abbassamento di questo rapporto, che è il dato che ha fatto mandare in tilt i mercati ad agosto. L’assenza di tali misure, dice il Pd Cesare Damiano “condannerà definitivamente il Paese”, con in più “un autunno duro per l’occupazione”. Di questo è consapevole anche la maggioranza, e sabato il ministro Giulio Tremonti ha annunciato, dopo la manovra, un “focus” sullo sviluppo. Quindi alla Camera il decreto verrà blindato dal Governo con una fiducia che verrà annunciata, secondo quanto ha riferito il relatore Remigio Ceroni, già martedì. Le misure per lo sviluppo andranno in altri provvedimenti. Tuttavia per la crescita servono risorse da destinare, per esempio, ha detto il ministro Maurizio Sacconi, ad “aprire i cantieri delle infrastrutture”. E queste risorse possono arrivare da una riforma delle pensioni su cui ha insistito Alfano alla festa dei giovani del Pdl. A rafforzare le sue parole ci pensa il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, che avverte la Lega: “La riforma va fatta senza vincolo di maggioranza. Se il governo è convinto che essa serve al Paese, deve andare in Parlamento e cercare lì una maggioranza”. “Se proprio deve cadere – conclude Napoli – Berlusconi scelga di farlo in combattimento e non arretrando di fronte ai veti degli alleati”.
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