Legge di stabilità, le novità delle misure approvate dal Senato: reddito minimo, nuova tassa su casa e servizi e riduzione del cuneo fiscale.
“Avanti così, più decisi e forti di prima”. Enrico Letta (nella foto) ha tirato un bel sospiro di sollievo dopo l’approvazione del ddl di stabilità da parte del Senato, nonostante lo strappo di Silvio Berlusconi e di Forza Italia. L’uscita dalla maggioranza del principale alleato del Partito democratico non ha affondato la legge di stabilità, blindata dal voto di fiducia e dal maxiemendamento che ha introdotto alcune novità per la crescita e lo sviluppo.
A cominciare da un avvio sperimentale del reddito minimo. Una proposta, questa, su cui aveva posto un’etichetta il Movimento 5 stelle, rivendicando la paternità del suo reddito di cittadinanza, primo punto del programma elettorale dei grillini. Una parte dei fondi per introdurre il reddito minimo sarà ricavata dal ‘contributo di solidarietà’ richiesto alle cosiddette pensioni d’oro. I beneficiari di un indennizzo oltre i 90mila euro dovranno cedere il 6%, oltre i 128mila euro il 12%, oltre i 193mila euro il 18%. La misura rischia di dare vita a una guerra tra i poveri: le risorse che il governo recupererà ammontano a 120 milioni di euro, la sperimentazione potrà partire parzialmente solo nelle aree metropolitane.
Un altro provvedimento atteso alla vigilia e confermato con il maxiemendamento riguarda il taglio al cuneo fiscale per i redditi fino a 32mila euro. La misura produrrà un aumento massimo in busta paga di 225 euro netti l’anno, grazie a detrazioni concentrate nella fascia di reddito tra i 15mila e i 18mila euro lordi l’anno.
Cambiare banca diventerà gratis. Ci vorranno due settimane di tempo per dire addio al vecchio conto corrente e aprirne uno nuovo, senza alcuna spesa aggiuntiva. Infine, saranno azzerati gli interessi sulle cartelle esattoriali di Equitalia. Lo scopo è consentire ai debitori, fino al 30 giugno 2014, di mettersi in regola con i pagamenti e fare sì che venga sbloccata buona parte di un ingente contenzioso tributario.
Fin qui le note positive, che diventano dolenti quando si affrontano i nodi delle nuove tasse sui servizi e sulla casa.
Va in soffitta il nome Trise, che era stato scelto per indicare inizialmente questa tipologia di tassazione. Si chiamerà Iuc e racchiuderà l’Imu, abolita sulla prima abitazione, la Tari (raccolta dei rifiuti) e la Tasi (imposta sui servizi). Per la prima casa è stato comunque fissato un tetto del 2,5 per mille. Si continuerà a pagare l’Imu sulle seconde abitazioni, in aggiunta e Tari e Tasi. La somma di Imu e Tasi non potrà essere superiore al 10,6 per mille, che rappresenta anche l’aliquota massima attualmente applicata per l’Imu.
Aumenti in vista per le accise sui carburanti, ma a partire dal 2017. In due anni il governo prevede di incassare circa 420 milioni di euro.
Per finanziare la ricostruzione in Sardegna e il fondo contro le calamità naturali, infine, sarà utilizzato il risparmio sui contributi pubblici ai partiti: circa 100 milioni di euro.
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