“La manovra non cambia”. Nonostante la bocciatura della Commissione europea, il governo italiano è determinato a tirare dritto senza spostare nel testo del decreto fiscale nemmeno una virgola. Ne sono più che convinti, tanto da dichiararlo pubblicamente, sia il ministro dell’Interno Matteo Salvini sia la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli.
“Se insistono a tirare schiaffoni a caso mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani”, ha sottolineato Salvini. “Tutte le manovre passate negli anni scorsi a Bruxelles – ha aggiunto – hanno fatto crescere il debito di 300 miliardi di euro”. In effetti, tutti o quasi i governi degli ultimi 10 anni hanno usato un differenziale ben più alto del 2,4% (tra Deficit/Pil) annunciato dal governo Conte all’atto della presentazione della manovra. Con l’eccezione del governo Gentiloni nel 2017 che vi si è scostato dello 0,1% (dati Istat). Addirittura il governo “tecnico” di Monti procurò un differenziale Deficit/Pil del 3,00%.
‘Non ci sarà – ha detto a margine dell’assemblea dell’Anci il sottosegretario Castelli – nessuna revisione. Quella manovra è ciò che serve. Abbiamo detto la verità sui numeri e non facciamo come i Governi precedenti che sparavano cifre esilaranti per poi ottenere norme catastrofiche. Avete capito dalle dichiarazioni di Conte e di Tria la posizione”.
Intanto Agenparl annuncia che è stata presentata presso la Procura della Repubblica di Roma una denuncia contro i commissari europei Pierre Moscovici e Guenther Oettinger per manipolazione del mercato in relazione alle loro dichiarazioni sulla manovra del Governo italiano.
“Nelle ultime settimane – si legge nella denuncia firmata dai giornatisti Francesco Palese e Lorenzo Lo Basso – alcune dichiarazioni dei commissari europei Moscovici e Oettinger hanno pesantemente turbato i mercati italiani. Dichiarazioni rese alla stampa (non quindi comunicazioni ufficiali come il loro ruolo istituzionale imporrebbe) a mercati aperti che hanno manifestamente modificato l’andam,ento degli stessi, incidendo in modo significativo sulla fiducia e l’affidamento che il pubblico pone della stabilità patrimoniale di banche e gruppo bancari, alterando contestualmente il valore dello spread italiano. Tali dichiarazioni sono state rese PRIMA che detti commissari ricevessero l’intera documentazione da parte del Governo italiano, avvenuta in data 16/10/2018 con il Documento programmatico di bilancio. In tal modo hanno diffuso notizie false e posto in essere operazioni simulate sulle conseguenze per l’Italia da tale manovra di bilancio provocando l’alterazione del prezzo di strumenti finanziari (violazione art. 185 TUF e art. 501 C.P.). Lo spread, che incide sui risparmiatori italiani, è infatti cominciato a salire vertiginosamente (a fine settembre era sul livello 240 punti) unitamente alle dichiarazioni dei due funzionari”.
“Nelle ultime settimane – si legge nella denuncia firmata dai giornatisti Francesco Palese e Lorenzo Lo Basso – alcune dichiarazioni dei commissari europei Moscovici e Oettinger hanno pesantemente turbato i mercati italiani. Dichiarazioni rese alla stampa (non quindi comunicazioni ufficiali come il loro ruolo istituzionale imporrebbe) a mercati aperti che hanno manifestamente modificato l’andam,ento degli stessi, incidendo in modo significativo sulla fiducia e l’affidamento che il pubblico pone della stabilità patrimoniale di banche e gruppo bancari, alterando contestualmente il valore dello spread italiano.
Tali dichiarazioni sono state rese PRIMA che detti commissari ricevessero l’intera documentazione da parte del Governo italiano, avvenuta in data 16/10/2018 con il Documento programmatico di bilancio. In tal modo hanno diffuso notizie false e posto in essere operazioni simulate sulle conseguenze per l’Italia da tale manovra di bilancio provocando l’alterazione del prezzo di strumenti finanziari (violazione art. 185 TUF e art. 501 C.P.). Lo spread, che incide sui risparmiatori italiani, è infatti cominciato a salire vertiginosamente (a fine settembre era sul livello 240 punti) unitamente alle dichiarazioni dei due funzionari”.
Nella denuncia si fa riferimento alla dichiarazione di Moscovici (28 settembre) alla tv francese Bfm: “Fare rilancio economico quando uno è indebitato si ritorce sempre contro chi lo fa ed è sempre il popolo che paga alla fine”. Quel giorno lo spread, partito a 236, arrivò a toccare i 282 punto per poi chiudere a 267.
Le dichiarazioni di Oettinger allo Spiegel on line, il 17 ottobre u.s.: “La commissione Ue rigetterà la manovra del bilancio italiano” volevano invece essere un anticipo delle decisioni corali che sarebbero state recapitate al Governo con nota ufficiale solo in serata, a mercati chiusi. “Anche in quel caso lo spread passò da 292 a 308 punti”, denunciano i due giornalisti.
A.B.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy