Ad accomunarli una sola cosa, il nome di battesimo. Perché i due Matteo che ieri sera, sulla ‘ammiraglia’ del servizio pubblico televisivo, Rai Uno, hanno tenuto spettacolo per 90 minuti, nella trasmissione ‘Porta a Porta’ condotta da Bruno Vespa, non hanno nulla in comune. A parte la frequentazione dei boy-scout quand’erano ragazzi: il fiorentino Renzi nell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, a Pontassieve, e il milanese Salvini nel Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani.
Non li accomuna la fede politica, questo è risaputo. Il Matteo ex sindaco di Firenze, 45 anni, due meno di Salvini, è adesso leader di IV, Italia Viva, una costola del Pd sulla via del disfacimento. Il lumbard da sempre nella Lega che non si può più definire del Nord visto l’ampio bacino dei suoi elettori. Pertanto anche le percentuali di gradimento tra gli italiani legittimati al voto sono nettamente differenti: tra il 3,5 e il 4,3 il partito di Renzi, oltre il 30 per cento quello del Carroccio.
A parti invertite, con percentuali invertite, Renzi non avrebbe mai accettato un contraddittorio con l’avversario ministro dell’Interno nel precedente governo.
Ore 22.49. Su Rai 1 inizia il match tanto atteso – quasi 4 milioni di ascolti, 25% di share – che vede fin da subito una serie di colpi incassati quando dall’uno quando dall’altro. Non se le sono date ma se ne sono dette tante. I due leader non si lesinano attacchi ma c’è spazio anche per qualche battuta. “Sono 13 anni che due leader non si confrontano qui, furono Prodi e Berlusconi – ricorda Bruno Vespa introducendo i suoi ospiti – Vi ringrazio per la vostra presenza”. E sono subito scintille.
RENZI – Il leader di Italia Viva ricostruisce quanto accaduto da agosto ad oggi. “Salvini ha fatto una cosa senza capo né coda. Voleva portare il Paese al voto, ci ha spiegato che dovevamo alzare le terga e andare in Parlamento. Ci siamo andati e lo abbiamo messo in minoranza” scandisce Renzi, che spiega: “Io non volevo fare l’accordo con 5 stelle ma siccome che c’era di mezzo l’interesse del Paese, allora lo abbiamo fatto. Per tre motivi: il primo abbassare lo spread, secondo non aumentare l’Iva e terzo per tornare protagonisti in Europa. Non si fa la guerra a Francia e Germania per un like in più”.
In breve arriva l’affondo all’ex ministro dell’Interno: “Io mai mi permetterei di giudicare le ferie di Salvini. Avrebbe fatto migliore figura se a fine luglio quando era in ferie a Milano Marittima non si fosse messo in missione al Senato…”. Parole che provocano la reazione del leader del Carroccio che cerca di ribattere. “Lei non conosce la buona educazione, perché io l’ho fatta parlare senza interrompere”, incalza Renzi. Che rincara rivolgendosi direttamente al suo avversario: “Stare in spiaggia col figlio è legittimo, ma se sei un ministro non stai in piazza, stai nelle istituzioni. Conosci tutte le sagre del Paese, stai sempre a mangiare, hai uno stomaco d’amianto. Allora fai il presidente della pro loco…”. E ancora: “Salvini promette tutto a tutti ma non ha mai portato a casa niente e sono 27 anni che fa politica”.
Il confronto si fa durissimo. “Il governo Conte-Salvini ha messo due miliardi sulle forze dell’ordine. I governi Renzi-Gentiloni ne hanno messi sei” rivendica Renzi. E a Salvini che dice che il governo vuole tassare merendine e badanti, ribatte: “Mi dice dove sta scritto? Perché così lei non fa che aumentare le paure dei cittadini. Allora, parliamo di numeri e fatti: Salvini racconta cose che sono palesemente false“, “è un mentitore, abbindola le persone raccontando balle” insiste l’ex premier accusando il leader del Carroccio di raccontare bugie a partire dal tema migranti. A ‘Porta a Porta’ Renzi mostra anche una foto con Salvini che regge il cartello ‘no euro’: “Lei si è candidato con queste parole d’ordine. Se ha cambiato idea, mi fa piacere, vorrebbe dire che vince il Nobel per l’intelligenza”. Quanto al presidente del Consiglio, a Vespa che gli chiede se voglia ‘fare la festa’ a Giuseppe Conte, il leader di Italia Viva risponde: “Non è vero“.
SALVINI – Salvini rivendica i risultati ottenuti e rimarca la distanza con l’interlocutore: “Io adoro i comuni, le sagre, è vero, ma o gli italiani sono cretini, visto che mangio come un bufalo, non vado alle riunioni europee, oppure qualcosa di buono si è fatto, se lui ha il 4% e io il 33%“. Poi, riferendosi al governo giallorosso: “Possiamo fare qualcosa di utile insieme? Sì, se presentano cose utili io le voto, ma la tassa sui pannolini, sulle merendine…”. Replicando alle misure che l’ex premier Renzi ha indicato come risultati del suo governo, Salvini ironizza: “E’ un genio incompreso, ha fatto tutto e gli italiani non se ne sono accorti, ha portato pure la pace nel mondo“.
Immancabile il riferimento alle imminenti regionali con un pronostico: “In Umbria prenderanno una botta che se la ricorderanno per i prossimi 50 anni. Il M5S ha prima denunciato quelli del Pd, che hanno arrestato e poi si sono alleati con loro”. Lo scontro si infiamma sui migranti. “Io non raccolgo i cadaveri? Pessimo gusto” dice l’ex titolare del Viminale in risposta all’ex premier. “Numeri: morti e dispersi nel Mediterraneo più che dimezzati, quando c’era lei siamo arrivati a 5mila morti, 800 quando c’eravamo noi”. “Vi sistemate la coscienza, con il multirazziale, poi arriva Richard Gere. Mi tengo l’etichetta del brutto e cattivo, ma penso di aver fatto opera cristiana”. “L’immigrazione bella è quella dei 5 milioni che hanno i documenti, non quella degli scafisti”, scandisce Salvini.
Tema del contendere anche i numeri di nuovi occupati dopo quota 100. “Lo vedo nervosetto…” afferma Salvini rivolto a Renzi per il quale i meriti delle nuove occupazioni sono della legge Madia che ha riformato la Pa. Il leader della Lega replica: “La Madia non ha assunto nessuno”. Renzi insorge, si scalda, chiedendo a Vespa di non bacchettare lui, che lo invita alla calma. E poi arriva Salvini che chiosa: “Lo vedo nervosetto”. Altro tema caldo i fondi della Lega. “I 49 milioni? Sono vicende del passato, ma se qualcuno ha sbagliato dieci anni fa ora stiamo pagando. Dove sono finiti i soldi della Lega? Io non li ho visti”, taglia corto Salvini, mentre Renzi lo incalza, chiedendo di “fare chiarezza su una sentenza ormai passata in giudicato. Bossi e Maroni dicono che li ha presi lei. Ha utilizzato o no i 49 milioni per comprare pubblicità su Facebook, per alimentare la Bestia? Li ha usati o no quei soldi”.
Nel corso della trasmissione il leader del Carroccio rimanda all’appuntamento di sabato prossimo, quando la Lega sarà in piazza a Roma. “C’è una emergenza rifiuti a Roma e in Campania, dove governano M5S e Pd, mentre in Veneto e Lombardia si riciclano i rifiuti – scandisce mostrando un grafico – Saremo a San Giovanni sabato alle tre, raccoglieremo le firme contro Raggi, per il sistema maggioritario e per l’elezione diretta del capo dello Stato”. E’ sulla sindaca di Roma che i due leader trovano un punto d’accordo, l’unico: “Spero che la Raggi si dimetta domattina – dice Renzi – Se c’è una persona che ha fallito come sindaco è la Raggi”.
Ore 00.30: termina il match che ha visto un Renzi più istituzionale (“novanta minuti di discussione su numeri, fatti, proposte”) e un Salvini è decisamente più esplicito. “Con tutta l’umiltà del mondo, visto che spetterà a voi giudicare – twitta Salvini a fine trasmissione – diverse persone che hanno assistito al confronto tra me e Renzi hanno commentato 2 a 0 per Salvini e palla al centro”. “Ora – si congeda l’ex vicepremier – aspetto un bel confronto col signor Conte“.
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