Max Biaggi, quattro volte campione del mondo nella classe 250 e due volte campione mondiale Superbike è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Roma per una evasione fiscale di quasi 18 milioni di euro. A disporre il processo è stato il giudice dell’udienza preliminare, Valerio Savio, su richiesta del pm Giancarlo Cirielli. Equitalia, riconosciuta parte offesa, si è costituita parte civile con l’avvocato Emilio Ricci. Il processo è fissato per il 15 settembre del 2016 davanti al giudice monocratico Bruno Costantini.
Il pilota romano ha spiegato che “è una vicenda che si trascina da molti anni, mi meraviglio che sia uscita solo ora. Riguarda la mia residenza a Montecarlo dove vivo realmente dal 1992 e dove sono nati i miei figli. Non riguarda un problema di evasione fiscale, ma unicamente la circostanza che non avrei pagato ad Equitalia tutte le imposte che ha provvisoriamente iscritto al ruolo”. Biaggi ha poi aggiunto. “Voglio precisare che si tratta d’imposte provvisoriamente iscritte al ruolo, perché su di esse il giudizio è comunque pendente”.
Un’altro dispiacere, a pochi giorni dall’annuncio della fine del lungo rapporto sentimentale con Eleonora Pedron, miss Italia 2002.
La “maledizione del fisco” colpisce ancora il motociclismo: un altro campione, Valentino Rossi, aveva evaso il fisco per 25 milioni di euro, dovuti per gli anni 2000-2004, dopo aver trasferito la sua residenza in Gran Bretagna. Secondo un accertamento dell’ufficio di Pesaro dell’Agenzia delle Entrate, Rossi aveva un imponibile non dichiarato di 60 milioni. La maxi evasione si risolse con un patteggiamento di 35 milioni di euro. Anche Loris Capirossi e Marco Melandri avevano avuto problemi sempre per il trasferimento della residenza all’estero.
Biaggi era già stato protagonista di una indagine del fisco: usufruì dello scudo fiscale per far rientrare in Italia i capitali depositati all’estero, ma era stato rinviato a giudizio con l’accusa di evasione fiscale per aver trasferito in modo fittizio la residenza nel Principato di Monaco. Fu prosciolto per prescrizione.
Adesso, secondo la procura, avrebbe compiuto «atti fraudolenti consistiti nel trasferire la propria residenza nel principato di Monaco e nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la Dainese spa, a società di capitali con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid» allo scopo, fino a dicembre 2012, di «sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo di 17.852.261,95 euro». Tutto questo, secondo la procura, avrebbe reso «inefficace» il recupero delle somme dovute al fisco.
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