Cittadini romani in vana attesa della metro
E’ stata riattivata la linea A del metrò romano dopo l’incidente che ha fermato i treni per quasi tutta la giornata di ieri. Parte della linea A della metropolitana della Capitale si è bloccata, dalle 8,30 circa, costringendo i passeggeri a utilizzare le navette sostitutive messe a disposizione dall’azienda di trasporto urbano Atac.
I fatti. Ore 8.32, su twitter il messaggio di @Infoatac, profilo ufficiale che fornisce informazioni in tempo reale dell’azienda del trasporto pubblico capitolino, è laconico: “#info #atac – Metro A: causa inconveniente tecnico servizio momentaneamente interrotto #roma #metroa”.
Solo quattro ore dopo si scoprirà ufficialmente che cosa ha mandato in tilt la linea sotterranea e tutta la città. A spiegarlo una nota della stessa Atac che precisa come si sia verificato un “evento” a causa “dell’interferenza di lavori in corso di micro-palificazione curati dall’appaltatore Ferrovit Scarl, presso la stazione Flaminio della ferrovia regionale Roma – Viterbo, che ha reso necessaria la disalimentazione della linea metropolitana all’altezza della stazione Flaminio”.
L’”evento” di cui si parla, null’altro è che un “piccolo cedimento strutturale della volta della galleria della stazione della Metro A Flaminio, in corrispondenza dei binari a servizio della tratta utilizzata dai treni in direzione Termini”, causato “da un’armatura funzionale a dei micropali di fondazione” che hanno “invaso la sede ferroviaria”. Praticamente, il micropalo è finito verticale sui binari e centrato “all’altezza del respingente anteriore destro” la motrice del treno numero 7 fortunatamente senza danni ai passeggeri e agli operatori.
Ai lavori di rimozione, condotti da Atac e Vigili del Fuoco si aggiungono anche i rilievi dei militari dell’Arma dei Carabinieri oltre ai sopralluoghi degli ispettori del lavoro inviati dal pm Pietro Pollidori della Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo in relazione all’incidente, al momento senza indagati o ipotesi di reato. Al vaglio del Pubblico ministero la sicurezza del cantiere dal quale proveniva il palo che ha centrato la motrice.
Non sono comunque terminati i disagi per l’utenza, che invece permarranno fino a fine giornata, come reso noto dalla stessa Azienda: la linea A tra Battistini e Termini resterà chiusa e sarà sostituita da bus.
Un’altra giornata di passione per la Metro capitolina, l’ennesima, che ha fatto infuriare i romani e scaricare la propria rabbia sui social network.
Effettivamente, è anche comprensibile: sfogliando a ritroso le cronache tra il 15 luglio e il 15 giugno è facile trovare episodi di stop alle linee sotterranee romane. Motivi differenti, è vero, ma la sostanza cambia poco.
È del 12 luglio, ad esempio, la tragica scomparsa per un malore di un passeggero sulla linea B. Il servizio viene interrotto tra le fermate San Paolo e Castro Pretorio intorno alle 18, e torna regolare intorno alle 21.30. Il 7 luglio, invece, un inconveniente tecnico blocca l’intera linea B per circa 30 minuti. Il 17 giugno intorno alle 9.30, ancora una volta per motivi tecnici, la linea B subisce una parziale interruzione del servizio tra Castro Pretorio e San Paolo.
Tornando ancora indietro, il 16 giugno intorno alle 10.30 la linea A si blocca a causa del maltempo tra le fermate Arco di Travertino e Anagnina, stesso orario in cui viene riaperta la stazione Pietralata della Linea B, chiusa dalla mattina per via dell’avverse condizioni meteorologiche.
Stessa ragione per la quale sempre la linea A ha subito chiusure parziali, dalle 16 circa fino a fine servizio il 15 giugno.
Una cronistoria che si ferma a 30 giorni fa, ma che rischia di allungarsi, visto che alcune criticità, come le fermate invase dall’acqua in occasione di forti precipitazioni, sono sistematiche.
E proprio a fronte dei ripetuti disagi, le associazioni dei consumatori si schierano contro l’Azienda e il Comune e si dicono pronti alla class action. “È ora che i cittadini romani si ribellino ai tanti disservizi del trasporto pubblico locale – afferma il Presidente di Codacons Carlo Rienzi – Per questo sollecitiamo tutti gli utenti ad avanzare la richiesta di risarcimento nei confronti dell’Atac. In caso di mancato accoglimento delle istanze da parte dell’azienda, non esiteremo a intentare azioni legali collettive per far valere i diritti dei cittadini”.
Per Adoc invece è necessario far “ripartire da zero il trasporto pubblico capitolino”. Secondo il presidente Lamberto Santini “con un servizio metro a singhiozzo, con autobus spesso vecchi di 30 anni e fermi in rimessa e con l’arrivo, probabile, dell’aumento delle tariffe di sosta sulle strisce blu, si preannuncia un’estate di passione per i romani. L’odierna parziale interruzione di servizio della metro A è solo l’ultimo tassello di un puzzle di disservizi che affligge quotidianamente la Capitale”.
Non ci sono dubbi per l’Assessore alla mobilità di Roma Capitale, Guido Improta: “è evidente che le responsabilità siano riconducibili a chi stava lavorando all’esterno”.
“La società consortile che stava effettuando i lavori – spiega l’assessore a margine della discussione del bilancio in Campidoglio – è la Ferrovit Scarl e si assumerà la responsabilità dei danni provocati all’azienda e agli utenti”.
Danni “non solo funzionali ma anche di immagine perché la metro A è la principale infrastruttura di trasporto di Roma, con conseguenze economicamente rilevanti”.
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