Prima l’atto di accusa, poi la ritrattazione: “Solo ipotesi, al momento niente prove”. Oggi una nuova precisazione: il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, titolare di uno dei fascicoli aperti dalla magistratura italiana sulle attività in mare delle Ong impegnate nel salvataggio di migranti e che indaga su presunte collusioni tra operatori umanitari e trafficanti libici, ai microfoni di Agorà su Raitre ha dichiarato: “A mio avviso alcune ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga. Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante. Si perseguono da parte di alcune ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi. Se l’informazione è corretta, questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone che vogliono creare confusione”. Evitare generalizzazioni, lo aveva detto ieri durante la question time alla Camera il ministro dell’Interno Marco Minniti: “Si tratta di evitare generalizzazioni e giudizi affrettati, attenendosi quindi a una rigorosa valutazione degli atti. Anche il governo ha aperto un canale di scambio informativo con la Commissione Ue, l’agenzia Frontex e il Servizio diplomatico dell’Unione europea per condividere ogni elemento utile a un quadro aggiornato. Analoga attività di indagine sull’impatto delle ong sui flussi migratori svolge la commissione Difesa del Senato che ha preannunciato sue conclusioni entro la prima settimana di maggio”. Evitare generalizzazione è sicuramente più sensato e prudente di un atto d’accusa che al momento non può poggiare su certezze, piuttosto invece adombra nuovi e ancor più inquietanti sospetti.
Informato, il ministro della Giustizia e candidato alle primarie Pd Andrea Orlando, richiama il procuratore che si è scagliato contro le ong: “Spero che la procura di Catania parli attraverso le indagini, gli atti, perché credo sia il modo migliore. Se il pm ha elementi in questo senso faremo una valutazione. In generale, non è giusto ricostruire la storia delle ong come la storia di collusi con i trafficanti, è una menzogna”.
In merito alle dichiarazioni del procuratore di Catania il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini ha annunciato invece che sottoporrà il caso all’esame del comitato di presidenza “alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio”.
Intanto, dopo lo sdegno di numerose associazioni umanitarie impegnate sul fronte dei migranti (Msf, Save the children, Intersos) – scaturito dall’attacco del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che ha anche impugnato l’ultimo Rapporto Frontex affermando che nel documento si paragonerebbero le navi delle ong a “taxi del mare” – anche il Codacons scende in campo sul caso e lo fa depositando oggi formale costituzione di parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Catania.
“Abbiamo deciso di inserirci nel procedimento della magistratura in rappresentanza dei cittadini che sono i principali finanziatori delle Ong e che hanno diritto alla massima trasparenza – spiega il presidente Carlo Rienzi – Se esiste anche il minimo sospetto di illeciti di qualsiasi natura è preciso dovere della magistratura fare chiarezza, e le polemiche sollevate in questi giorni da soggetti come Roberto Saviano sono un insulto verso quei cittadini che si privano di denaro per sostenere le attività delle organizzazioni che operano nel settore dei migranti e che devono essere al di sopra di ogni sospetto”. Nella costituzione di parte offesa il Codacons chiederà al Procuratore Zuccaro di disporre il sequestro dei conti correnti di amministratori e soci delle Ong che operano nel Mediterraneo, allo scopo di verificare eventuali operazioni di dubbia natura.