Sul tema migranti è scontro tra Governo e le Regioni rette dalla Lega. Dopo i contrasti tra Renzi, Maroni e Zaia, adesso la polemica sembra dover investire anche le prefetture. Ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha spiegato di voler scrivere “una lettera ai prefetti lombardi diffidandoli dal portare in Lombardia nuovi clandestini”.
Stesso raccomandazione ai sindaci, ai quali raccomanda di rifiutarsi di prendere uomini donne e bambini che dalla Libia approdano in Italia: “A quelli che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali come disincentivo alla gestione delle risorse“.
Il presidente dell’Anci, Piero Fassino, è intervenuto nella vicenda definendo “inaccettabile” la posizione di Maroni: “non è nei poteri di un presidente di Regione decidere quale politica di accoglienza di profughi persegue il nostro paese.
“Tanto meno – ha continuato il presidente- è accettabile che si minaccino in modo ritorsivo, e illegalmente, riduzioni di risorse ai comuni che ospitano profughi”.
Se il governatore del Piemonte non condivide la posizione intransigente di Maroni, sembrano invece muoversi nella stessa direzione dell’ex ministro dell’Interno, la Regione Liguria e il Veneto: “il Veneto è una bomba che sta per scoppiare. Abbiamo 514mila immigrati regolari, pari a quasi l’undici per cento della popolazione. Ora basta”, dichiara il governatore Luca Zaia.
Dello stesso avviso anche Giovanni Toti (FI): “L’intervento di Maroni è legittimo – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria. Non accoglieremo altri migranti”.
Mentre il leader della Lega, Matteo Salvini ribadisce che il partito è pronto a “bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini“.
Intanto il presidente della Camera, Laura Boldrini fa appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche: “Quando ci sono momenti difficili – ha commentato la Boldrini – tutto il Paese deve saper rispondere in modo coeso”.
Soprattutto su un tema come quello dei migranti, per il quale, ha dichiarato il premier Matteo Renzi, riesce difficile imporsi a livello internazionale, chiedendo una politica europea che riesca a superare la logica dell’emergenza, “quando alcune regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda”.
Senza contare che, come spiega il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, “Il problema dobbiamo risolverlo alla radice e cioè bloccare le partenze: sino a quando le persone rischiano di morire in mare noi abbiamo il dovere di salvarle e di aiutarle”.
In questo frangente dunque, e senza direttive in altro senso dal Governo agli enti locali, il cui tramite sono le prefetture,“sarebbe più che giusto – afferma il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – che il Governo stesso togliesse alla Lombardia, al Veneto e alle altre Regioni che condividono queste posizioni i finanziamenti che lui vuole togliere ai Comuni che ospitano i profughi”.
“L’ex ministro dovrebbe conoscere la Costituzione e la legge”, continua il sindaco di Milano. “Sa benissimo che non rientra nei suoi poteri quello che ha minacciato di fare: forse è il caso, visto che è credente, che si legga il Vangelo”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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