“Siamo in presenza di nuovi schiavisti ed occorre una risposta solida di tutta la comunità internazionale per prendere questi criminali che stanno facendo tanti soldi e stanno rovinando tante vite”.
Queste le parole con cui il premier Matteo Renzi commenta in conferenza stampa la tragedia del naufragio dell’ennesimo barcone di migranti sulle coste italiane con 700 persone a bordo (anche se per uno dei 28 superstiti sarebbero state addirittura 900).
Il fenomeno degli immigrati clandestini, che arrivano in Italia con mezzi di fortuna, è divenuto ormai incontenibile: i sogni di milioni di uomini e donne in cerca di una vita migliore vanno a finire nella rete della criminalità organizzata, in un vero e proprio “racket criminale fuori controllo“, quello degli scafisti.
Per questo, la comunità internazionale non può lasciare sola l’Italia in questo frangente, ed occorrono “interventi mirati”. Opinione ribadita anche dal premier maltese Joseph Muscat: “Ora è il momento che l’Europa faccia squadra. Gli scafisti non sono dilettanti, ma criminali organizzati”.
Quali allora le misure da adottare? Certamente non quella di un intervento militare in Libia: troppo drastico e decisamente troppo rischioso, combattere direttamente un nemico che non si conosce.
L’altra ipotesi, è quella proposta dal leader della Lega Matteo Salvini, di predisporre un vero e proprio blocco navale: “Cos’è cambiato a 18 mesi da Lampedusa? Servono altri 700 morti per bloccare le partenze? Se le istituzioni Ue hanno un senso ci vuole tanto a organizzare dei blocchi navali e identificare chi è immigrato clandestino e chi è rifugiato?”.
Per il premier però, si tratterebbe di un “regalo agli scafisti” che non sarebbero interessati dal “blocco”, in quanto si limiterebbero a lasciare andare le barche in mare da sole, aumentando anche i rischi per i passeggeri.
Resta allora l’ipotesi degli “interventi mirati”, azioni organizzate e puntuali delle forze di polizia nei punti in cui le navi salpano per arrivare da noi.
La parola chiave è appunto “organizzate”, cioè interventi disposti in concerto con le altre potenze europee: “La comunità internazionale non ha avuto una visione, una strategia sulla Libia dopo la caduta di Gheddafi. Chiederemo al Consiglio europeo di affrontare il tema in modo più serio. Il mare è una brutta bestia non riuscirai mai a militarizzarlo tutto. La gestione non può essere solo nel mare“, continua Renzi.
D’accordo anche l’ex premier Silvio Berlusconi: “Di fronte a quest’ultima tragedia basta con le accuse e le contrapposizioni. Occorre costituire immediatamente un tavolo tra tutti i protagonisti dei governi passati e presenti dove ciascuno possa mettere a disposizione le proprie esperienza”.
L’obiettivo è quello di trovare una “soluzione articolata” come la definisce il primo ministro inglese David Cameron, in grado di prestare voce alle esigenze del nostro paese e di quelle di “uomini e donne come noi, fratelli e sorelle“, ha affermato Papa Francesco, “che cercano una vita migliore“.
Intanto, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha annunciato un vertice straordinario Ue programmato per giovedì.
Priscilla Muro
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