Un lungo vertice, durato poco più di 2 ore, per fare il punto della situazione del governo ed affrontare il dossier delle misure per lo sviluppo non senza toccare lo spinoso punto delle pensioni di anzianità, con l’ennesimo no del Carroccio a interventi su questa materia. Silvio Berlusconi incontra a palazzo Grazioli i vertici della Lega Nord, guidati da Umberto Bossi, ed il ministro dell’Economia Giulio Tremonti: l’obiettivo è intervenire quanto prima per dare una scossa all’economia, così come chiesto dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Così al vertice di maggioranza si stabilisce una scadenza per le misure di sviluppo da mettere in campo: entro due settimane dovranno essere approvate e rese operative per dare una risposta al mondo industriale ed imprenditoriale alle prese con la crisi internazionale. Si tratta di tre decreti su infrastrutture, semplificazione e sviluppo che potrebbero essere accorpati in un unico provvedimento, come aveva preannunciato il ministro Romani. Tutti i partecipanti hanno concordato sulla rapidità dell’azione da attuare. Berlusconi e Tremonti hanno sottolineato la necessità di intervenire anche sulle pensioni ma ancora una volta la Lega Nord si è opposta all’ipotesi, resistendo – come raccontano gli esponenti del Carroccio – all’ennesimo assalto. Il tema, a quanto si apprende, non è stato dibattuto a lungo. Evidentemente ieri sera non c’era interesse da parte del Pdl ad agitare gli animi a poche ore dal voto di sfiducia nei confronti del ministro Saverio Romano, il prossimo banco di prova dell’Esecutivo in una fase complessa che il Cavaliere, sfogandosi nel pomeriggio in un messaggio inviato a Don Gelmini, traduce nella “difficoltà” di governare l’Italia, con molti ambienti giudiziari, politici e giornalistici che lavorano per “distruggere, calunniare e sabotare”. La discussione durante il vertice di Palazzo Grazioli, dopo il passaggio sulle pensioni, sarebbe immediatamente tornata sul binario delle misure di sviluppo economico. Berlusconi, Tremonti e la Lega avrebbero trovato un accordo di massima per un intervento straordinario per il Mezzogiorno, quel ‘Piano per il sud’ più volte annunciato dal premier e richiesto dai parlamentari del Pdl ed in particolare dal gruppo di ‘Popolo e territorio ‘ di Silvano Moffa.
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