Mosca, Putin firma la grazia: torna libero il petroliere Khodorkosky

Torna libero dopo dieci anni di carcere Mikhail Khodorkovsky, l’ex proprietario dell’azienda petrolifera russa Yukos. Il leader del Cremlino, Vladimin Putin (nella foto) ha firmato l’atto di clemenza per l’ex oligarca russo, come aveva anticipato ieri nella tradizionale conferenza di fine anno, parlando anche di Pussy Riot, di Greenpeace, di Snowden e della legge antigay. Khodorkovsky, che era detenuto nella colonia penale di Carelia, vicino al confine con la Finlandia, dove era stato trasferito dopo un lungo periodo trascorso in Siberia, si trova ora a Berlino dove ha raggiunto la madre lì ricoverata.

Cinquantenne, ex uomo più  ricco di Russia, Khodorkovsky fu arrestato nel 2003 e condannato a 14 anni di prigione (pena poi ridotta a 11) per frode, evasione fiscale, riciclaggio e appropriazione indebita. I processi furono considerati da molti come una vendetta del Cremlino per le sue ambizioni politiche, e un monito ad altri oligarchi. Era detenuto nella colonia penale in Carelia (regione settentrionale al confine con la Finlandia, dove Khodorkovsky è stato trasferito dopo un lungo periodo in Siberia).

Oggi stesso è giunto a Berlino, dove la madre è ricoverata. Sarebbe proprio questo, insieme alla possibilità dell’apertura del “terzo caso Yukos”, il motivo che avrebbe fatto scaturire la supplica al suo acerrimo nemico, quel capo del Cremlino che lo volle in galera. In prigione dal 2003, dopo essere stato condannato in due differenti processi per frode, riciclaggio e furto di petrolio, l’ex magnate della compagnia petrolifera Yukos si è sempre dichiarato innocente e aveva sempre rifiutato di chiedere la grazia. A pochi mesi dalla sua liberazione, prevista per il prossimo agosto, invece, la capitolazione di Khodorkovsky che, a detta dei suoi avvocati, non è comunque un riconoscimento di colpa.