Scambio di auguri con i rappresentanti delle Istituzioni. Il Presidente chiede la fine del malcostume e al leader di Forza Italia di “non rompere sulle riforme”.
La mobilitazione dei forconi sbarca al Quirinale e costringe il Capo dello Stato ad invitare tutti a lavorare per evitare che la protesta spontanea dei cittadini, stanchi di tasse, disoccupazione ed instabilità economica e sociale, possa sfociare in aperta rivolta contro le istituzioni. Ma il Presidente, fortemente preoccupato, fa di più e apre a Silvio Berlusconi. Il messaggio, quanto mai allarmante, Napolitano lo ha fatto stamane durante lo scambio di auguri con i rappresentanti delle istituzioni delle forze politiche e della società civile:
C’è il rischio di scosse sociali. Bisogna fare attenzione a chi vive nel disagio perché può farsi coinvolgere in proteste violente”.
E per essere più incisivo Napolitano ha girato il problema a partiti e Parlamento dicendo in maniera chiara e risolutiva ciò che andrà fatto al più presto per evitare la sponda violenta di una protesta popolare sempre più fuori controllo.
Nessuno deve sperare in elezioni anticipate”,
fa sapere Napolitano. La prima e utile risposta sta nel varo immediato di una riforma elettorale in senso maggioritario. Serve un forte richiamo al rispetto della legge chiosa Napolitano.
È la gente che lo chiede”,
fa sapere il Capo dello Stato. È il Paese che lo esige, potremmo aggiungere noi.
Non sono mancati poi gli accenni al degrado della politica.
Basta malcostume”,
ha spiegato ai suoi interlocutori. I cittadini non ne possono più. Mutuando le parole d’ordine della rivolta che non tende a diminuire di intensità malgrado le divisioni che si stanno registrando in queste ore tra gli organizzatori del movimento, una parte dei quali, quella guidata dal leader storico Cavani, è pronta alla marcia su Roma prevista per giovedì, manifestazione alla quale non intendono aderire invece i due tronconi del Veneto e della Sicilia che sollecitano un dialogo con il governo Letta.
Resta alta comunque la tensione mentre non è migliore il quadro generale della politica, al momento non in grado di dare risposte concrete alla protesta. Da qui la sterzata di Napolitano che dopo mesi polemiche anche feroci e di tregua armata con il capo di Forza Italia, Silvio Berlusconi, oggi ha rotto gli indugi invitando il leader del centrodestra a “non rompere sulle riforme”.
Con questa esortazione appare chiara la volontà del Quirinale di aiutare Letta a chiudere in maniera indolore la partita delle riforme, riforme che, senza il convitato di pietra Silvio Berlusconi sembra proprio non si possano fare.
Realpolitik del Quirinale, dunque, in attesa di capire cosa farà la piazza nelle prossime ore.
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