Meno Francesco, Leonardo e Alessandro, i nomi maschili più usati per i nuovi nati, e meno Sofia, Aurora e Giulia, le scelte più gettonate per le bimbe sbocciate a nuova vita.
Nel 2016 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 473.438 bambini, oltre 12 mila in meno rispetto al 2015. Nell’arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) i parti sono diminuiti di oltre 100 mila unità. E’ quanto emerge dal rapporto Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente” relativo all’anno 2016. Questo calo avviene fondamentalmente per due fattori: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli.
Il dossier fotografa però anche una ripresa dei matrimoni nello stesso periodo e prevede, proprio in virtù di questo fatto, “un ridimensionamento del calo delle nascite”. Secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno 2017, i nati sono stati solo 1.500 in meno rispetto allo stesso semestre 2016: si tratta della diminuzione più contenuta dal 2008.
Dal 2012 diminuiscono, seppur lievemente (-7mila), anche i nati con almeno un genitore straniero pari a poco più di 100 mila nel 2016 (21,2% del totale). Tra questi, a calare in maniera più accentuata sono i nati da genitori entrambi stranieri, che nel 2016 scendono per la prima volta sotto i 70mila. Tra i nati stranieri, al primo posto si confermano i bambini romeni (15.417 nel 2016), seguiti da marocchini (9.373), albanesi (7.798) e cinesi (4.602). Queste quattro comunità rappresentano il 53,6% del totale dei nati stranieri.
Nel 2016 si conferma dunque la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010. Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010). La media delle donne italiane è1,26 figli (1,34 nel 2010).Osservando le generazioni, il numero medio di figli per donna in italia continua a decrescere senza soluzione di continuità. Si va dai 2,5 figli delle donne nate nei primissimi anni Venti (cioè subito dopo la grande guerra), ai 2 figli per donna delle generazioni dell’immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49), fino a raggiungere il livello stimato di 1,44 figli per le donne della generazione del 1976.
Analogamente si osserva uno spiccato aumento della quota di donne senza figli: nella generazione del 1950 tale quota è stata dell’11,1%, nella generazione del 1960 del 13% e in quella del 1976 si stima che raggiungerà (a fine del ciclo di vita riproduttiva) il 21,8%.
Crescono invece, come detto, i matrimoni che hanno toccato il minimo nel 2014. Dal 2015 hanno ripreso a crescere (+4.612 rispetto all’anno precedente) e la tendenza si è accentuata nel 2016 (+9mila), anno in cui è stata di nuovo superata la soglia delle 200mila celebrazioni. Il legame tra nuzialità e natalità è ancora molto forte nel nostro paese: nel 2016 il 70% delle nascite è avvenuto all’interno del matrimonio.
Quanto ai nomi scelti per l’erede, “nonostante ci siano circa 30 mila nomi diversi per i maschi e altretatnti per le femmine”, osserva l’Istat nel suo rapporto annuale, “la distribuzione del numero di bambini secondo il nome rivela un’elevata concentrazione intorno ai primi 30 nomi in ordine di frequenza, che complessivamente coprono il 45% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e quasi il 40% di quelli delle bambine”. A livello territoriale Francesco appare in flessione rispetto al primato degli ultimi anni, ed è il primo nome soltanto in 5 regioni italiane del Sud Italia. Alessandro è primo a livello regionale solo in Sardegna. Leonardo raggiunge il primato in ben 10 regioni, tutte del Centro-Nord. Il nome Giuseppe continua a primeggiare invece in Sicilia. Per quanto riguarda le bambine, Sofia è il nome più frequente in quasi tutte le regioni italiane, è la prima scelta in tutte le regioni del Centro-Nord (ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano in cui primeggia Emma) e in 5 regioni del Sud. Aurora primeggia in Campania, Basilicata e Sicilia. Il nome Giulia resta stabile al terzo posto, ma non è il preferito in alcuna regione italiana. Anche gli stranieri, sottolinea il rapporto, utilizzano spesso nomi italiani. “Si chiamano prevalentemente Adam, Rayan, Youssef ma anche Matteo, Leonardo, Luca, Alessio e Mattia i bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese – scrive l’Istat -. Anche per le bambine straniere nate in Italia il nome prevalente è Sofia, come nella graduatoria dei nomi delle bambine italiane, seguita da Sara, Aurora e Malak”.
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